La scomparsa di questo grande giornalista e divulgatore scientifico ha subito provocato una grande produzione di articoli e di servizi nell’intero mainstream di regime, ma quanto doveroso tributo ci sia verso lo “scientismo” e quanto verso la Scienza è tutto da vedere
di Pamela Testa
Si lo so, il titolo è alquanto forte e senza dubbio giornalisticamente provocatorio, ma risponde all’ennesima sbandierata “idolatrista” della stampa di regime che oggi, soltanto un’ora dopo la notizia della morte di Piero Angela, già inondava il web di articoli nei quali ricorda all’affine borghesia ed al ben più modesto popolino quali fossero le posizioni di questo illustre giornalista scientifico sui temi dell’omosessualità e, immancabilmente, dei vaccini (ci riferiamo ovviamente a quelli c.d. “anti-covid”).
Tanto per capire che proporzioni abbia questo precipitosissimo ed amplissimo tributo al Dott. Piero Angela, basti solo considerare come la sola “Repubblica” (noto rotocalco turbomondialista come molto efficacemente lo appella il Prof. Fusaro) nella giornata di sabato 13 agosto gliene abbia già pubblicati ben 10 (DIECI).
Tranquilli però, con ogni probabilità si tratta di quelli che nel gergo giornalistico vengono chiamati “coccodrilli”, ovvero pezzi già pronti e confezionati da tempo, tenuti segretamente in cassetto ma poi tirati fuori subito non appena la personalità di turno – già gravemente malata dunque ormai prossima al decesso – passa a miglior vita.
Che Piero Angela, nel corso di una pluridecennale carriera, abbia fatto entrare storia, tecnologia, medicina e scienza nelle case degli italiani è un merito di non poco conto che va tenuto al di fuori d’ogni dubbio, e questo gli va senz’altro riconosciuto, come riconosciuto dev’essere il vuoto che lascia all’interno d’una RAI popolata di mezze figure eterodirette, ma strapagate con i soldi dei contribuenti.
Se poi a prendere il suo posto dovessero arrivare “divulgatori scientifici” del calibro di Cecchi Paone… beh, capite bene quale possa essere la disgrazia che incombe sui telespettatori.
Piero Angela per lunghissimo tempo ha dunque incarnato la figura del giornalista specializzato, rigoroso ed attento ai temi della scienza tutta, una professione che ha peraltro espletato circondandosi di ottimi collaboratori, sicuramente garantiti dagli ottimi budget di produzione corrisposti dalla tv di Stato.
Dunque la sua con il tempo, ed anche con il merito, si è sempre più trasformata nella figura di uno scienziato a tutto tondo, e sono stati in moltissimi a riconoscerglielo, ma la Scienza non è dogmatismo bensì dubbio, confronto, prova, sconfitta, successo ed ancora sconfitta fino al risultato o alla scoperta auspicati, mentre chi alla scienza (specialmente quella che inerisce a nuovi studi, nuovi metodi e nuove tecnologie) conferisce invece il carattere dell’assolutismo parla di “scientismo”, ovvero di una fede e che – in quanto fede – non ammette perciò ricorsi.
Proprio Angela, diversi anni fa, nel corso della sua nota trasmissione fornì uno smaccato endorsement agli OGM sostenendo che nel futuro avrebbero salvato il mondo dalla fame, e poco importa se questi OGM siano brevetti di “magnati” come la Monsanto (altra fantastica espressione del globalismo tecnocratico) che nel frattempo ha creato un monopolio mondiale delle sementi, dei fertilizzanti e dei diserbanti strozzando i piccoli coltivatori.
Parliamo dunque di multinazionali dell’agricoltura intensiva che ad esempio, a forza di modificare le caratteristiche genetiche del grano ed affossando completamente l’uso dei grani originari, ha inevitabilmente finito con il far produrre farine e le paste alimentari che oggi presentano una percentuale di glutine prima sconosciuta in natura, e che ha dunque aumentato esponenzialmente le persone intolleranti a questa proteina se non addirittura quelle affette da celiachia.
Guai però a mettere in dubbio il progresso, guai ad esporsi come “talebani” difensori di leggi che la natura ha però plasmato nel corso di infinite Ere, ed è stato proprio per finanziare progetti come questi che si sono materializzati nello stesso settore agricolo e zootecnico autentici mostri come la “sindrome della mucca pazza”, ma chi lo ricorda più?
In questo modo di esporre la scienza e la tecnologia conferendogli un taglio smaccatamente globalista, smaccatamente tecnocratico, ecco dunque che nella stessa trasmissione del Dott. Angela non poteva mancare (guarda caso proprio all’apparire dei primi problemi con i sieri genici sperimentali) un altro fantastico spot al meraviglioso mondo dei vaccini mRNA, nel quale se ne esponevano il perfetto funzionamento, le strabilianti potenzialità e la praticamente nulla possibilità di effetti avversi, in altre parole ecco a Voi il Sacro Graal che salverà il mondo dal terribile morbo!
Come stiano oggi realmente le cose lo abbiamo però (tragicamente) visto tutti, e speriamo vivamente che il Dott. Angela abbia fino all’ultimo conservato la lucidità necessaria per osservare questo assurdo medico d’una vera e propria EPIDEMIA DI VACCINATI (mai prima verificatasi nel corso della storia) oltre che per porsi almeno una doverosa domanda sul perché di tutto questo.
Dell’altro suo conclamato appoggio ai temi dell’omosessualità (puntualmente ripreso oggi tra i dieci articoli di cui sopra) neppure voglio esprimermi più di tanto. Mi limito solo ad osservare come anche quello sia tema molto caro al potere globalista, oltre che ad essere ormai un must variamente rappresentato in ogni espressione dell’etere televisivo.
Lungi in ogni caso da me lo sminuire l’importanza d’una figura e d’una carriera di così elevato spessore, non ne ho le conoscenze, le competenze e neppure il tempo per provarci.
La mia è dunque la semplice ma critica costatazione di una spettatrice pagante il canone RAI, e nella quale vorrei concludere dicendo che si può scegliere di essere (e di rimanere) veri uomini di Scienza… oppure di trasformarsi in “scientisti a convenienza” rinnegando così quei principi e quegli insegnamenti su cui si è sempre poggiata la Scienza stessa.
D’altronde si sa, la RAI paga ed anche molto bene se gli si porta un ottimo share; e poi anche il compianto Dott. Angela “teneva famiglia” mentre l’ottimo figlio Alberto è probabilmente ancora li, negli studi di viale Mazzini, a garantire all’occorrenza una linea di contiguità e di continuità con quello stesso “scientismo” che (purtroppo) ha caratterizzato gli ultimi anni di carriera del suo grande genitore.