L’ aumento dell’ energia e dei costi in bolletta causati dalle scellerate misure adottate contro l’economia russa stanno investendo le famiglie e le imprese italiane.
Il governo, non dimentichiamolo sempre quello “dei migliori” e che è stato la causa di questo enorme problema, dovrebbe varare un decreto che sarà tramutato in legge dal prossimo Parlamento, probabilmente quello degli “issimi”, per provare a fare fronte al caro-bollette che rischia di mettere letteralmente in ginocchio sia le famiglie che le imprese.
Di pari passo il ministero della Transazione Ecologica, ci continuiamo a chiedere come abbiamo fatto fin’ora senza un ministero di così vitale importanza, sta lavorando a delle misure che riducano l’uso dell’energia elettrica e del gas nel nostro paese. Il dictat sembra essere solo quello del risparmio dell’energia elettrica, essendo tra gli stati europei uno di quelli con il maggior consumo di gas (il 50%) che utilizziamo per produrre appunto elettricità.
Da qui il via per un piano per contenere i consumi di elettricità, visto i tempi probabilmente bui che ci attendono dopo il minor afflusso di gas dalla Russia. Poco importano le parole della Von der Layen che ammette la dipendenza del Vecchio Continente per le materie prime dall Russia e dalla Cina e come le sanzioni alla Russia non abbiano fatto che far finire in un vicolo cieco gli stati europei, mentre la Grande Madre vede impennare i suoi profitti rivolgendosi semplicemente ad altri mercati. Si continua imperterriti nel sostenere le follie belliche delle Nato. Come cagnolini scodinzolanti in attesa di una carezza da parte del padrone dispotico.
Ed ecco che due paroline ricominciano a serpeggiare intorno a noi: smart working e coprifuoco.
La mano dello Stato rientrerà nelle nostre case, come sempre senza bussare, ma con la strafottenza e la prepotenza che ormai lo contraddistingue.
Ci sarà l’abbassamento di 1 grado del termostato e la diminuzione di un’ora al giorno dei tempi di accensione, ritardando di 15 giorni l’accensione stessa degli impianti di riscaldamento e anticipandone lo spegnimento.
Ma potrebbe non bastare. Anzi togliendo il potrebbe si ipotizza al ritorno delle misure sopra indicate tanto care nell’era covid.
Lo smart working riguarderà tutti i dipendenti pubblici e anche il settore privato, in accordo chiaramente con le aziende, anche quelle che in tempi di pandemia ne avevano negato l’uso. Perché il governo dei “migliori” si sa, tiene alla nostra salute prima di tutto il resto.
E così sarebbero sempre le famiglie a pagare, oltre le bollette, anche con questa misura folle che vedrebbe aumentare i consumi stessi delle famiglie per abbattere quelli delle aziende. Follie su follie.
Ed infine ci sarebbe il coprifuoco con le spegnimento del 40% dei lampioni e delle insegne luminose durante la notte, anche qui in barba alla sicurezza stradale e personale visti i continui incidenti mortali dovuti alla scarsa illuminazione e alle strade colabrodo e alla violenza e micro criminalità che regna nelle nostre città.
In più c’è l’ipotesi di una chiusura anticipata degli uffici pubblici, dei negozi e dei locali.
Come in pieno covid saranno le famiglie e le piccole imprese che saranno chiamate a nuovi sacrifici e pagheranno il prezzo più alto per l’appoggio ad una guerra nella quale in milioni non hanno creduto o non credono più, dove le sanzioni ad uno stato, che fino a qualche mese fa ci era amico e oggi ci vede come uno dei suoi più acerrimi nemici, si arricchisce grazie alle sanzioni imposte dalla UE, e dove ormai la realtà è che ci stiamo facendo male da soli.
Ramona Castellino