Giuliano Castellino
Destra e sinistra hanno fallito.
Destra e sinistra sono le due facce della medaglia liberal-progressita (o capital-comunista) che domina il mondo.
Il globalismo è come un’avvoltoio che spolpa nazioni e popoli.
Le due, ali destra e sinistra, sono solo un’alternanza senza alternativa.
A destra troviamo un potere più militare, a sinistra quello culturale, è sempre verso il centro che converge quello politico.
Il pensiero unico dominante – moralmente decadente – non lascia più nessuno spazio a voci fuori dal coro.
L’essere oltre e contro destra e sinistra – in nome di una terza via – è patrimonio culturale, dottrinario e politico che affonda le sue radici nella resistenza della Vandea, dove il popolo insorse contro il terrore giacobino.
Possiamo ritrovare questa Idea in tutte le insorgenze anti-massoniche, dai nostri briganti a Cristores in Messico.
Anche le rivoluzioni (più giusto sarebbe definirle contro-rivoluzioni) nazional-popolari del primo 900 sono di fatto un attacco alle destre e alle sinistre.
Così come Evita e il peronismo e la resistenza araba all’imperialismo occidentale.
Ma oggi la costruzione di questa dottrina di resistenza diventa ancor più necessaria in quanto c’è una resistenza mondiale di popoli e nazioni contro il globalismo.
Il dissenso è ormai diffuso, dalla Russa, dove Putin e i russi stanno combattendo contro Nato, UE e globalismo, all’Africa, in rivolta contro il neo-colonialismo, dalla coppia Trump – Kennedy a tutti i movimenti Anti Grande Reset presenti in ogni nazione, esiste un fronte del dissenso che sta mettendo in discussione il nuovo ordine mondiale.
Quelle che prima erano posizioni di avanguardia oggi sono popolari, generali e forse maggioritarie.
L’onda populista sta travolgendo l’establishment globalista, il deep state e la tecnocrazia.
Da un lato, rinchiusi nei palazzi del potere, nei salotti televisivi, nelle relazioni dei giornali, nelle sedi delle multinazionali dei social, nelle aule di Tribunale, nei Commissariati e nelle Caserme abbiamo il potere e i suoi difensori; dall’altra parte i popoli.
Mentre i primi vorrebbero un mondo folle, vaccinato e distanziato, senza Dio, frontiere, identità, famiglie famiglie e lavoro, sorvegliato e controllato, digitalizzato, artificiale e robotizzato… i popoli in lotta difendono solamente le libertà fondamentali.
Come affermava Chesterton “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro!”.
Questo siamo!
Semplicemente questo.
Siamo il pensiero cattolico del grande pensatore inglese e quelli che abbracciano il messaggio cristiano e tradizionalista di Viganò.
Siamo quelli che leggono Fusaro, che si oppongono alla glebalizzazione, al golpe globale del Grande Reset e alla demofobia delle destre e delle sinistre che vogliono soffocare i popoli.
Siamo la nuova lotta di classe tra dominati e dominanti.
Siamo Putin e la resistenza russa.
Siamo per un mondo multipolare che rispetti le indipendenze nazionali e le sovranità popolari.
Tifiamo per Trump e Kennedy in guerra contro il deep state.
Siamo quelli che si oppongono a Davos, alla Nato e all’Unione europea.
Siamo quel popolo, quello dissenso, che da quasi quattro anni è nelle piazze, non si riconosce nel politicume, nei partiti e nei sindacati di regime, che non crede al mainstream, non accetta compromessi col sistema.
Siamo il popolo del dissenso, che innalza, come unica e sola bandiera, quella nazionale, simbolo di unità e lotta popolare.
Siamo il popolo in marcia contro la tirannia globalista, che porta sempre un rosario con sé pur non amando Papa Francesco, che vogliono difendere la Famiglia, l’unica possibile fatta da mamma e papà. Che non vogliono sperimentare genici, né l’aborto. Che sognano medici e medicina a servizio dell’umanità, non della cultura della morte e del globalismo.
Che rispettano ogni Patria, ma in primis la nostra.
Che vorrebbero lavorare 7-8 ore al giorno con una paga dignitosa.
Siamo quel popolo che non vuole essere sorvegliato, controllato, rinchiuso in Smart City e che ancora crede all’ordine naturale.
Dio, Uomo, animale, vegetale e minerale è la gerarchia che va difesa contro le follie green ed il furore sovversivo.
Siamo quelli che stanno attizzando fuochi per testimoniare che due più due fa quattro
…
Siamo quel Tricolore che vedete nelle piazze…
assolutamente d’ accordo, assolutamente difficile, impossibile se le voci del dissenso, pur tante, si mantengono distanziate per ragioni non esprimibili e/o indicibili, perché fondamentalmente egoistiche e quindi turpi