Inutile commentare una sentenza prima ancora di leggerne le motivazioni, anche se a molti è apparsa una decisione già scritta fin dall’inizio.
Più interessante, se mai, ricordare che la Corte Costituzionale italiana è strutturata in modo da rappresentare il vertice di un sistema “chiuso” di giustizia che, contraddicendo il postulato secondo cui dovrebbe essere amministrata “in nome del popolo”, prescinde in realtà da qualsiasi riferimento a quello stesso “popolo” e si pone in esclusivo rapporto con la sua rappresentanza politica.
La pandemia ha palesato come il nostro ordinamento non sia stato in grado di fornire una vera risposta di garanzia dei diritti fondamentali, perché i tempi sono cambiati, la “costituzione materiale” vi si è adattata ed è ormai svanita la coscienza che solo affermazione e tutela delle libertà dell’individuo siano barriera contro l’idolatria dello Stato Apparato.
Da organo di suprema garanzia, la Corte costituzionale è diventata di fatto una stanza di compensazione delle ragioni di Stato.
di Luigi Luccarini
Costituzionalista