Antonio Catalano
INCONTRO COL SINDACO GUALTIERI MANCATO PER UN SOFFIO
Mi sono dovuto accontentare dell’assessore all’ambiente.
Ma andiamo con ordine. Oggi (mercoledì, ndr) pomeriggio verso le tre, come ogni giorno, esco per la mia solita camminata a marcia veloce al parco Alessandrino (70 ettari), quando vedo un piccolo assembramento di persone nei pressi di un’area recintata destinata a riforestazione con un’erogazione di finanziamento di circa 4,5 milioni di euro (come si legge nella tabella presentante il progetto) stanziato dal PNRR.
Ricordo che i soldi del PNRR non sono un regalo dell’Europa, sono soldi a debito, quindi a carico nostro.
Finanziamenti per progetti decisi dall’UE.
Questa “riforestazione” rientra nella cosiddetta transizione verde e ripristino della natura.
Il parco lo conosco come le mie tasche, ho fatto anche parte per qualche anno di un comitato che periodicamente interveniva per la pulizia di singole parti, ma con l’avvento di Gualtieri si è sciolto, semmai poi spiego a chi è interessante perché.
Quattro milioni e mezzo per un intervento di riforestazione.
Una riforestazione che mi sembra esagerata considerando che il parco è già ricco di alberi di varie specie, con una manutenzione che spesso fatica a star dietro alle tante piante (anche di alto fusto) che regolarmente vanno giù in occasione di mal tempo accompagnato da vento forte.
Polizia urbana, guardie del corpo e una quindicina di persone evidentemente appartenenti alle istituzioni capitoline.
Mi avvicino alla recinzione.
Una signora dalla chioma argentata in un cappotto color avana mi sorride e scuote la mano in cenno di saluto.
Sicuramente una politica. A pochi passi un signore quasi pelato inchinato su una pianticella mentre è ripreso da una telecamera. Il sindaco Gualtieri!
Ritorno a marciare.
Ma il pensiero va a Gualtieri, e mi rammarico di non essermi fermato per dirgli che lì a un centinaio di metri c’è un ingresso al parco che funziona (da decenni) come discarica a cielo aperto (varie volte l’ho documentato qui), per giunta a ridosso di una scuola elementare.
Eh no, mi dico, avrei dovuto fermarmi!
Mi giro, torno sui miei passi.
C’è la signora dalla chioma argentata di prima, ma di Gualtieri nessuna traccia.
Mi rivolgo così alla signora.
«Buonasera, lei prima mi ha salutato ma io non la conosco, immagino sia l’assessore (forse avrei dovuto dire assessora) all’ambiente.»
«Sì, l’assessore» (non ricordo se ha detto così o assessora), «Alfonsi» e mi porge la mano, al che tendo la mia.
«Il sindaco è andato via, vero?»
«Sì, poco fa.»
«Allora lo dirò a lei, visto che è assessore all’ambiente.» (Ma anche all’agricoltura e al ciclo dei rifiuti).
«Certo, mi dica.»
«Sono Antonio Catalano, residente al quartiere Alessandrino, ho fatto parte del comitato del parco e sono un esponente del partito Democrazia Sovrana Popolare.» (Per darmi importanza.) «Potrei dirle che questi soldi avrebbero potuti essere finalizzati ad interventi più importanti per la popolazione, qui di alberi ce ne sono già tanti…»
«Ma questi sono soldi del PNRR, se non li avessimo utilizzati così li avremmo persi» fa lei.
«Certo, lo so, il problema è che non dovrebbe essere l’Europa a decidere quali interventi fare sui nostri territori.»
Lei sorride, come a dire, va be’… «Comunque non è di questo che volevo dirle, la questione non si risolve tra noi. Avrei voluto segnalare al sindaco che a pochi metri da qui, all’ingresso del parco di via del Pergolato c’è una discarica a cielo aperto, in più a ridosso di una scuola elementare. Ecco, forse sarebbe stato più opportuno che parte di quei soldi fossero stati utilizzati per bonificare l’area e rendere al quartiere un servizio di civiltà… ma, come mi diceva, l’Europa…»
«Mi sembra che già sia stata segnalata questa cosa. Prendine nota», fa rivolgendosi a una ragazza che le sta vicino.
«Vediamo. Grazie per l’attenzione. Riprendo la mia camminata. Buona sera.»
«Buona sera.»
Foto: l’assessore Alfonsi e il sindaco Gualtieri