L'Italia Mensile

CONSIDERAZIONI SUL VOTO IN LIGURIA

DSP col candidato Presidente Francesco Toscano ha raccolto nella tornata elettorale ligure lo 0.85%.
Sapevamo, secondo i sondaggi, che i 7 candidati minori si sarebbero contesi uno spazio complessivo del 5% e che dunque l’obiettivo massimo sarebbe stato superare l’1%.
In realtá lo spazio a disposizione é stato del 3.87% e su questa base, forse, sarebbe stato possibile raggiungere lo 0.95%, cifra che infatti non é stata ottenuta da nessuno dei minori.
Su questa base il risultato non é disprezzabile e le sensazioni che abbiamo ci portano a pensare ad un risultato numericamente piú rilevante in Umbria.

Ció detto, questa discussione appare di mera teoria statistica se non si affronta il VERO nodo politico: se a votare si reca la metá dell’elettorato é fatale che, soprattutto in una competizione come quella locale, che favorisce il bipolarismo perfetto, gli unici votanti si esprimano a favore del blocco di potere.

La sfida é dunque riportare al voto anche una percentuale minima di quel blocco astensionistico: basterebbe qualche punto percentuale per riportare risultati profondamente diversi.

Questa la strada e la missione che ci diamo, ben consapevoli che si tratta di una strada complessa, da percorrere con pazienza e luciditá.

Il quadro politico potrebbe mutare nei prossimi mesi e siamo pronti a cogliere ogni occasione in tal senso, ma la prioritá assoluta non cambia.

Non deflettiamo di un millimetro

Antonello Cresti – Segretario Organizzativo Nazionale DSP

Un commento su “CONSIDERAZIONI SUL VOTO IN LIGURIA

  1. carissimo Antonello Cresti,
    mi chiedeva una candidata in una lista di appoggio a Marco Rizzo in Umbria nel corso della manifestazione del 26: ma dove sono i 100000 del 9 ottobre 2021?

    Forse per continuare quel fatidico Inizio sarebbe bene chiamare le cose col loro nome: la manifestazione del 26 è stata un flop così come lo 0.85 della Liguria e così come rischia di essere il probabile 1.5 della Umbria!

    Hai ragione quando affermi che il VERO problema che abbiamo davanti è portare al Voto l’ormai stabilizzato 35%/40% che non ci va più

    ATTENZIONE ho detto “portare” e non “riportare” al voto perché l’astensionismo attuale a differenza di quello cronico della Prima Repubblica (15%/20%) ha caratteri diversissimi.

    Non è qualunquismo è rifiuto puro e semplice di partecipare al GIOCO TRUCCATO dei LUDI CARTACEI (non riesco a trovare definizione migliore) a cui si sono ridotti le consultazioni delle sedicenti democrazie occidentali

    Per rivolgersi a queste persone bisogna ricorrere ad Un PARADIGMA COMUNICATIVO DIVERSO E OPPOSTO a quello usato da chi manovra le varie Gioggie e i vari Micron

    Io non vedo a differenza di Te nessuna possibilità di imminenti mutamenti del “quadro politico” in cui noi dissidenti potremmo inserirci

    Vedo solo la possibilità di rivolgersi a quel particolare” segmento” di astensionisti che popolarono le piazze nella stagione tragica e eroica per altri aspetti della PANDEMENZA

    Sbaglia l’amico Toscano quando liquida come nostalgici velleitari chi continua a sentire il peso e la responsabilità di quella che ritengo la UNICA REAZIONE ISTINTIVAMENTE RIVOLUZIONARIA del popolo italiano dal 1861

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