Il nuovo anno si aprirà con un importante appuntamento politico: il congresso della Lega, un tempo Lombarda e Nord, da qualche anno diventata forza nazionale per volontà del suo leader Matteo Salvini.
Se è vero che sono finiti i “tempi del boom”, con la Lega che andava in doppia cifra anche nel Centro Sud, è altrettanto vero che anche la crisi peggiore sembra essere alle spalle, con l’assoluzione di Salvini ed un suo papabile ritorno alla guida del Ministero degli Interni.
Ma la situazione all’interno della Lega rimane tesa tra chi fedele al suo leader e al progetto nazionale e chi invece vorrebbe cambiare rotta, tornare alla Lega Nord (nei fatti!) e rappresentare una discontinuità con l’attuale governo sulla questione guerra in Ucraina.
Romeo oggi rappresenta la voce del Nord, con cui Salvini dovrà fare i conti per non farsi travolgente dai dissidenti.
Insomma, la Lega va verso il congresso di gennaio, con il suo leader impegnato a blindare la sua segreteria e impedire la nascita di una minoranza… che tanto minoranza non sembra e rischierebbe di far saltare, non solo gli equilibri interni, ma anche gli scenari esterni.
La posizione dei “nordisti” è molto chiara: “Serve un segnale di discontinuità sulla guerra in Ucraina. Chiediamo all’esecutivo maggiore attenzione a dove si concentra la produttività, sulla norma “anti” il senatore Renzi non ha tutti i torti, per usare un eufemismo”.
Eccole le posizioni di Massimiliano Romeo.
Insomma, si annuncia un congresso molto accesso, atteso non solo dalla base leghista, ma da tutto il popolo sovranista dentro e fuori la Lega.
Se Salvini trionferà nulla cambierà sulla questione guerra e il popolo sovranista – ancora una volta – rimarrebbe deluso e tradito.
Se Salvini dovesse perdere il ritorno al Nord sarebbe mal visto e mal digerito dai patrioti e dai Vannacci vari che oggi stanno con la Lega…
Uno scenario a cui prestare attenzione.
Il “sovranismo di cartone”, per usare un termine caro al leader sovranista popolare Marco Rizzo, inizia ad evidenziare tutte le sue contraddizioni.
Parlano di sovranità e poi sono totalmente piegati ai poteri atlantici, alla Nato, a Bruxelles e alle politiche imperialiste.
Parlano di Stato Sociale e poi lo stanno smantellando mentre spendono milioni di euro degli italiani per la guerra e le armi!
Parlano di Patria e poi la vogliono dividere con l’autonomia o “tornando al Nord!”.
Parlano di popolo e poi lo tradiscono favorendo tutte le élite globaliste, le multinazionali e svendendo il patrimonio nazionale agli americani.
Se, per dirla alla Del Debbio, Meloni e Salvini “ancora puzzano di popolo” – a differenza delle sinistre ormai solo rappresentanza di salotti e saloni radical chic – è altrettanto vero che prima o poi quel popolo stesso – nel suo dna sovranista, popolare e patriota – prima o poi manderà a quel paese anche le destre come ha fatto con le sinistre.
Per questo è importante guardare con attenzione il congresso della Lega e in linea generale pressare i “sovranisti di cartone”.
L’Italia è oggi, nella sua maggioranza, una Patria che vorrebbe essere sovrana e popolare.
Media e Tv, il nuovo, potente e pressante “esercito del potere”, lo sanno benissimo e per questo tentano di soffocare con ogni mezzo i veri sovranisti popolari e i veri patrioti.