Giuliano Castellino
Siamo totalmente al fianco della lotta dei francesi contro la legge sulla riforma delle pensioni che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile dai 62 ai 64 anni.
Le mobilitazioni e le proteste vanno avanti da mesi e durissimi sono stati gli scontri con le forze dell’ordine (guarda un pò non toccate dalla riforma) che stanno brutalmente reprimendo le manifestazioni di dissenso nel silenzio totale dei media occidentali.
Lo stesso vergognoso silenzio calato sul modus operandi di Macron che ha deciso di far passare la riforma senza il voto del Parlamento.
Una forzatura costituzionale senza precedenti nella storia francese.
E se Parigi piange, ma almeno reagisce e lotta, Roma certamente non ride. E purtroppo nemmeno alza la testa e combatte.
Eppure in Italia la situazione pensionistica è tragica. Assai peggiore di quella francese.
Non solo si va in pensione a ben 67 anni, ma anche gli importi sono molto spesso ridicoli.
Tutto questo con la complicità della Fornero e di tutti i partiti e sindacati da sinistra a destra che hanno deciso di sacrificare i diritti sociali in nome di Bruxelles.
Inoltre , se in Francia ancora resistono ed esistono sindacati come la Cgt o movimenti socialisti e di lotta di classe, in Italia ormai la sinistra fucsia e arcobaleno pensa solo a utero in affitto, ius soli e adozioni per coppie omosessuali.
La Cgil abbraccia ieri Draghi, oggi la Meloni ed invece di combattere contro il capitalismo, lo sfruttamento e l’Unione europea canta “Bella Ciao”.
In Francia da tempo hanno superato l’anti quello e l’anti questo. Da anni Gilet Gialli, movimenti operai e sindacati, sinistra antagonista, patrioti e lavoratori sono uniti sotto il Tricolore e intonano la marsigliese.
Parigi chiama…
Roma quando risponde?