di Fabio C. Maguire
L’esercito del Niger, sotto il comando del colonnello Amadou Abdramane, ha rimosso il Presidente filo-francese, Mohamed Bazuma, con un colpo di stato militare.
Il Niger era de facto l’ultimo residuo dell’impero coloniale francese.
Dopo essere state cacciate al di fuori del Mali, le forze armate francesi hanno occupato gran parte del Niger, un paese chiave per le sue miniserie di uranio strategiche per il programma nucleare francese.
Il colonnello Abdramane ha comunicato la presa del potere dei militari, attualmente in controllo dei principali centri ed edifici amministrativi e politici della capitale.
Il leader dell’insurrezione ha dichiarato che le forze di sicurezza e difesa del paese hanno deciso di “porre fine al regime a causa del deterioramento della situazione della sicurezza e della cattiva gestione del governo.”
Il Presidente è stato trattenuto nel palazzo presidenziale e, secondo fonti locali, sarebbe sano e salvo, impegnato in una trattativa con i militari coinvolti.
Gli Stati Uniti e le Nazioni Unite hanno richiesto il rilascio urgente del ex Presidente mentre in tutto il paese è stato imposto il coprifuoco e tutte le attività amministrative sono state bloccate.
L’esercito ha informato che risponderà a qualsiasi intervento straniero e, secondo alcuni esperti, data la stretta vicinanza con il Mali, paese apertamente filo-russo, non è escluso un prossimo invito alla compagnia Wagner per respingere la presenza francese in Niger.
Il Presidente Mohamed Bazuma è stato uno dei pochi rappresentanti di Stato africani a non aver partecipato al vertice di San Pietroburgo in Russia.
Apertamente filo-occidentale, Bazuma aveva assecondato la presenza dell’esercito francese nel paese, consentendo a Parigi di appropriarsi illecitamente delle preziose riserve minerarie nazionali.
Il tempo dei vasti imperi coloniali è terminato.
L’Africa respinge i predatori occidentali che, in oltre 300 anni, hanno deliberatamente provocato morte, miseria, fame e distruzione.
Oggi si è compiuto un altro passo importante verso la fine dell’attuale ordine mondiale unipolare.
Il popolo del Niger si è liberato da un oppressore plurisecolare e, libero di determinare il proprio futuro, sposerà la causa di Mosca e Pechino, in lotta per un mondo multipolare e democratico.
Nelle piazze del paese il popolo grida “Viva la Russia” e “Viva la Libertà”.