Le relazioni Cina-Arabia, in particolare con l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, stanno crescendo rapidamente a causa della tendenza al multipolarismo, delle pressioni degli Stati Uniti sulla Cina e dei conflitti in Ucraina e a Gaza.
Al Forum di cooperazione Cina-Stati Arabi, il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato l’impegno della Cina a collaborare per la pace e la stabilità.
Al forum hanno partecipato i leader di Egitto, Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Tunisia. Inoltre, la Cina e la Russia si sono posizionate come leader dei BRICS, che ora includono gli Emirati Arabi Uniti e l’Egitto, con l’invito ad aderire anche dell’Arabia Saudita.
Gli Stati arabi hanno mostrato maggiore sostegno al piano di pace cinese per l’Ucraina rispetto alle proposte occidentali, e l’Arabia Saudita ha suggerito la Cina come intermediario chiave per un cessate il fuoco a Gaza.
Ecco le basi economiche di questo avvicinamento arabo-cinese:
La Cina si rifornisce di oltre un terzo del suo petrolio da sei membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo, e solo la Russia fornisce più dell’Arabia Saudita (85,9 milioni di tonnellate nel 2023).
Secondo il presidente del Silk Road Fund, Zhu Lun, una parte significativa del commercio petrolifero saudita-cinese avviene in “petro-yuan”, a causa dei “rischi geopolitici”.
La dedollarizzazione e l’espansione del commercio arabo-cinese ai settori non energetici sono stati gli obiettivi fissati da Xi durante la sua visita a Riyadh nel dicembre 2022.
Xi ha proposto di creare un “centro congiunto di osservazione dei detriti spaziali” e di sviluppare aerei spaziali per missioni scientifiche e passeggeri con i Paesi arabi.
La Cina ha firmato accordi di cooperazione Belt and Road con tutti i 22 Paesi arabi e la Lega Araba, realizzando oltre 200 grandi progetti a beneficio di quasi 2 miliardi di persone e ora si aspetta il sostegno diplomatico delle nazioni arabe su Taiwan.
(https://t.me/ideeazione)