Giuliano Castellino
Dopo l’uscita “fascistissima” di Ignazio La Russa sui partigiani è ripartita, per la miliardesima volta, la stucchevole polemica sull’antifascismo!
Media, palazzi del potere e salotti televisivi sono caduti – volontariamente – nel giochino politico più stantio e lontanissimo dall’aderenza popolare della storia italiana.
A destra ogni tanto si sveglia qualcuno, tipo il non matto a Natale, che per darsi un tono – dimenticandosi di Fiuggi, dei patti atlantici, di aver aderito alla Nato, di aver abbracciato gladiatori, monarchici e piduisti, oppur di aver sostenuto guerre in Iraq, Afghanistan, Libia, Serbia ed oggi in Ucraina – tira fuori qualche battuta da Cinegiornale dell’Istituto Luce.
Storicamente anche condivisibile, ma totalmente fuori luogo per i tempi, il ruolo che ricoprono e le scelte politiche prese.
Sorge naturale il sospetto che politici come il Presidente del Senato siano a libro paga del PD.
Cosa farebbe il comitato di affari multinazionali che risponde a quel nome senza le sue cicliche rimpatriate “antifasciste”?
Se non ci fosse ogni tanto qualche anziano reduce che se ne esce con un bel “Quando c’era LVI!” una buona parte del PD (dell’odierno arco costituzionale e sinistre varie) non sarebbe distinguibile dal reparto pubbliche relazioni di una Corporation multinazionale.
Senza La Russa, sarebbero tutti contro la Russia!
Destra e sinistra sarebbero indistinguibili!
Ma per fortuna del regine esistono ancora i La Russa e chi si entusiasma per le sue dichiarazioni… Così in Italia si può riaccendere lo scontro tra l’1% di antifascisti militanti e lo 0,1 di nostalgici.
Così il sistema politico può continuare a nascondere la vera minaccia totalitaria parlando ancora di storia invece che di un presente che sta cancellando il futuro.
Ora, il punto davvero grave, quello imperdonabile e che se ignorato oramai deve essere inteso come dolo, è non capire DOVE sta il potere oggi e qual è l’orizzonte odierno di pericolo rappresentato da QUESTO potere.
E’ sacrosanto lottare contro ogni tirannia, soprattutto contro quelle odierne e contemporanee, pericolosissime perché impermeabili alla volontà popolare.
Poteri che monopolizzano la comunicazione mediatica, che censurano le voci politicamente sgradite, dove politica, “padroni del vapore” e magistratura si allineano nello schiacciare ogni contestazione.
Questo Potere guerrafondaio e affetto da un patologico senso di superiorità va combattuto a 360 gradi senza più inutili divisioni e sterili polemiche legate al secolo scorso.
Oggi tutto questo non lo si trova sotto il nome “fascismo”.
Il Potere reale, il Potere apparentemente illimitato, arrogante e pericoloso oggi è nelle mani di un blocco politico tecnocratico e neoliberale, trasversale a destra e sinistra, un blocco il cui baricentro è il “medio-progressismo” (cit. Fantozzi) rappresentato al meglio da forze come il PD e FDI nella stessa misura.
Le due facce del capitalismo imperialista.
E’ così negli USA, è così nell’UE ed è così in Italia.
E riciclare oggi il “pericolo fascista” non è più un errore di analisi: è una colpa politica grave, è complicità con il potere nella sua forma più pericolosa.
Quindi tifare o andare contro le parole di La Russa non è più solo ridicolo, ma anche colpevole e complice!
Perché mentre si guarda questo dito, la luna del regime ci sta portando verso la terza guerra mondiale, forse nucleare, taglia scuola e sanità pubblica, divide l’Italia con la legge sulle autonomie e sta trasformando la nostra già malata democrazia in un regime tecnocratico tirannico, dove è punito chi balla all’aperto (decreto anti rave), viene abrogato il reato di tortura, il reddito di cittadinanza viene cancellato e chi occupa una casa, perché senza un tetto, rischia fino a 9 anni di carcere.
Dopo tre anni di finta pandemia…
E la gente, di destra e di sinistra pensa a La Russa…
Noi ancora una volta guardiamo e tifiamo per la Russia!