Il concertone di piazza San Giovanni, le parole di Landini, le bandiere ucraine, i postumi del 25 aprile e le manifestazioni a favore dei Rave Party rappresentano a pieno la scala delle priorità di molti giovani italiani oggi ed il fallimento della sinistra italiana.
Di fronte alla guerra ed alla crisi economica, l’area a vario titolo “antagonista” si è ritrovata in molte piazze italiane per manifestare contro il decreto rave del ministro Piantedosi, oppure ancora a parlare di antifascismo, oppure a farsi ancora prendere dai fondelli dai sindacati di regime come Cgil, Cisl e Uil.
Non meglio quelli di base, fino a qualche mese fa in piazza con mascherine contro i “no vax”.
Molti sinistri hanno addirittura sventolato le bandiere ucraine…
Ormai i sinistri sono interessati solo ai centri sociali e ai rave, fonte di guadagno e prigione di una “non cultura dello sballo”, dove da anni i cosiddetti “diritti civili hanno preso il posto dei diritti sociali.
In nome dello sballo, del gender e del fluid, fatto di droga, musica ad alto volume, maniere arcobaleno e cortei in maschera si scende in piazza non a rivendicare i propri diritti sociali ma i rave party e i gusti sessuali.
Questi eventi, e bisogna dirlo chiaramente, sono strumentali al sistema: introducono i giovani all’utilizzo delle droghe pesanti e imbambolano le coscienze dei più.
Stravolgono le comunità, distruggono strutture comunitarie come patria, famiglia e lavoro, hanno reso il proletariato privo di coscienza, trasformato i proletari in drogati viziati e viziosi, marionette utili al regime.
Hanno cancellato il mito dell’operaio e del lavoratore combattente e resistente, gli hanno messo in mano bandire fucsia e arcobaleno.
I nuovi miti sono Ambra, Fedez e i Maneskin…
D’altronde, quando parlano di libertà, come dimenticare che quasi tutti questi antagonisti erano dalla parte dello stato nei due anni di COVID e non hanno mai mosso un dito per criticare lo stato di emergenza perpetuo che si è venuto a creare.
Sono stati dalla parte del padrone ed anche oggi, indirettamente, li ritroviamo lì.
Purtroppo è dalla caduta del Muro che la sinistra tutta, da quella di palazzo a quella cosiddetta radicale, si è trasformata in forza globalista e anti-popolare.