di Fabio C. Maguire
La CGIL viaggia in Ucraina facendo tappa nelle città di Kiev e Odessa.
Propria nel centro portuale del Mar Nero, i delegati italiani hanno avuto un loro primo incontro ufficiale con lavoratori ucraini e russi “non allineati”.
La seduta ha avuto luogo alla sede dei sindacati, in piazza Kulykove Pole.
Proprio in quel palazzo dove tutto ha avuto origine.
Era il 2 maggio 2014 quando nell’edificio in questione si consumò la più grande e brutale strage del XXI secolo in Europa.
Erano giorni di grande mobilitazione e fermento politico, in uno paese attraversato da forti crisi, lotte e contrasti interni.
Nella città di Odessa una manifestazione di cittadini anti-Maidan e russofani fu interrotta e aggredita da ultranazionalisti ed esponenti della destra radicale.
La situazione degenerò rapidamente e sfociò in duri e violenti scontri tra i due gruppi.
I promotori della manifestazione: sindacalisti, antifascisti, lavoratori, filo-russi e semplici cittadini si rifugiarono nel palazzo dei sindacati, il quale venne letteralmente assaltato e devastato.
I manifestanti così come anche altri funzionari dell’edificio estranei alla vicenda furono bersaglio di bombe molotov e vennero bruciati vivi.
Le immagini raccapriccianti di quel giorno mostrano i neo nazisti ucraini finire a colpi di spranghe e bastoni i superstiti, senza nessuna pietà, senza nessun intervento delle forze dell’ordine che si sono limitate ad assistere impossibili alla carneficina.
Quel giorno portò alla morte di 48 persone e mai nessuno per quel fatto fu mai né indagato né condannato.
La strage di Odessa rimase impunita!
Oggi la CGIL accompagnata da Futura si fotografa nella piazza antistante l’edificio senza rilasciare nessun commento di solidarietà o un gesto di ricordo per le vittime innocenti di quel giorno, abbracciando probabilmente i carnefici di quel triste pomeriggio di maggio.
La vergognosa condotta della sigla di Landini è un insulto per tutte le vittime dell’odio ucraino.
La CGIL altro non è che un fedele servitore del regime, traditore di tutti i lavoratori e dei liberi cittadini.
La sua corruzione la denunciammo chiaramente diverso tempo fa.