di Fabio C. Maguire
L’Occidente dimostra di applicare alle crisi internazionali standard di giudizio diversi a seconda delle occasioni.
La Russia è stata accusata di delitti orribili e di aver violato il diritto internazionale con la sua operazione militare nell’Ucraina orientale.
Dal 2022 l’Occidente si è espresso all’unisono solidale con Kiev e riconosceva il diritto dell’Ucraina a difendersi dalla cosiddetta aggressione di Mosca non provocata.
Adesso vediamo l’Occidente rinnegare quei principi morali che avevano determinato e caratterizzato la propaganda anti-russa per assecondare il massacro di Israele ai danni del popolo palestinese.
Secondo Washington e Bruxelles, la Palestina non avrebbe il diritto di difendersi da decenni di vessazioni e violenze perpetrate dal regime sionista di Tel Aviv; dovrebbe di contrario accettare passivamente il progetto sciovinista di Israele che ambisce all’esodo o all’eccidio del popolo palestinese.
La retorica dell’aggressore e dell’aggredito non viene applicata in Medio Oriente e la rappresaglia di Netanyahu viene presentata come un’opera di giustizia necessaria per vincere l’integralismo islamico.
Si ripresenta il consueto paradigma di lotta che vede contrapporsi, secondo la narrazione occidentale, la democrazia all’autarchia.
Eppure i cosiddetti regimi democratici si sono macchiati di orribili crimini commessi in un arco temporale duraturo, rendendosi responsabili di decine di massacri di innocenti che vengono sistematicamente e con metodo censurati e dimenticati.
Inoltre, l’Occidente si è spesso indignato nei confronti della Russia quando questa alzava il livello dello scontro come di risposta alle costanti provocazioni della NATO e dell’Ucraina.
L’Occidente si è scandalizzato per i potenti bombardamenti su Odessa, sempre su installazioni militari, o perché Mosca ha deciso di non prorogare l’accordo sul grano, o addirittura perché aveva esposto veicoli militari occidentali distrutti o catturati in una mostra a San Pietroburgo.
Adesso che Israele sta colpendo da diversi giorni la Striscia di Gaza indiscriminatamente, l’Occidente tace.
Adesso che Tel Aviv ha ammazzato oltre 300 bambini, l’Occidente non si inorridisce.
Davanti all’uso di armi non convenzionali, come bombe al fosforo, contro un popolo che non dispone di nessuna difesa aerea, l’Europa e il Nord America non si sdegnano.
Tel Aviv ha, inoltre, categoricamente proibito all’Egitto di inviare camion carichi di aiuti a Gaza, minacciando di bombardarli.
Addirittura in Italia si è arrivati a dire che il completo blocco dell’energia, del gas, del carburante e dell’acqua fosse una cosa giusta e necessaria.
La narrazione dell’Occidente è gravida di contraddizioni e discordanze.
Israele ha assassinato undici membri delle Nazioni Uniti con un raid aereo e nessuno ha richiamato Tel Aviv o a espresso al Presidente Netanyahu il proprio disappunto.
Se tali azioni fossero state compiute dalla Russia in Ucraina, o dalla Siria o dalla Cina assisteremmo ad un branco di marionette che in televisione, recitando, avrebbero pianto disperatamente ed invocato una seconda Norimberga.
L’Occidente è l’impero dell’ipocrisia, così come Israele.
Questi basano la loro storia su delle menzogne.