L'Italia Mensile

C’È GOLPE E GOLPE

Il primo golpe è finto e serve per facilitare il processo di criminalizzazione del dissenso.
In occidente oppositori devono essere sempre più percepiti dall’opinione pubblica come una sorta di terroristi interni.

Questo servirà per giustificare le future limitazioni della libertà di movimento, di associazione e soprattutto di espressione (la pandemia è stata un perfetta prova d’orchestra in tal senso, blocco dei conti e lager per positivi compresi).

Il secondo golpe è vero ed è la classica operazione targata USA, con l’ausilio dei militari locali e dei politici infiltrati, per destituire un presidente realmente socialista e antimperialista insediatosi nel cortile di casa.

Anche se le motivazioni sono diverse, la centrale è unica.

Golpe 1 – Germania.
Le autorità tedesche non hanno sventato nessun colpo di stato visto che nessuna persona sana di mente potrebbe pensare che una rete di pensionati senza un vero aggancio nelle forze armate o in altri apparati dello Stato (e senza un arsenale) potesse rappresentare un pericolo.  Si tratta invece di un’operazione volta a giustificare preventivamente la repressione del dissenso che cresce non solo in Germania ma in tutta Europa. I veri colpi di stato in Europa sono avvenuti sotto traccia, senza che i media mainstream abbiano scritto una sola parola a riguardo.

Laura Ruggeri.

Golpe 2 – Perù.
“Sono state prese decisioni importanti in merito alle denunce dei cittadini di tutto il Paese.

Al fine di ripristinare lo stato democratico legale, dovrebbe essere istituito un governo di emergenza e dovrebbero essere prese le seguenti misure: il Congresso dovrebbe essere temporaneamente sciolto, dovrebbe essere istituito un governo di emergenza nella Repubblica e dovrebbero essere indette nuove elezioni al Congresso per il preparazione di una nuova costituzione entro 9 mesi al massimo.

Inoltre, da oggi vige il coprifuoco”, aveva dichiarato il presidente del Perù Pedro Castillo in risposta alla terza mozione di sfiducia in un anno proposta dall’opposizione.
Inoltre, Castillo aveva annunciato che tutti i cittadini avrebbero dovuto consegnare le loro armi illegali entro le successive 72 ore. Il politico aveva esortato l’opinione pubblica a sostenere le decisioni, che avrebbero consentito “di portare il Paese sulla via dello sviluppo senza alcuna discriminazione”. Aveva ricordato che da quando era salito al potere, l’attuale parlamento aveva costantemente respinto le iniziative socio-economiche avanzate dal governo e aveva ostacolato il lavoro del Consiglio dei Ministri. Castillo aveva aggiunto che avrebbe informato l’Organizzazione degli Stati americani della sua decisione.

Ma… 
Dopo la dichiarazione del presidente, il parlamento peruviano si è riunito d’urgenza e ha annunciato l’impeachment del capo dello Stato.

101 deputati hanno sostenuto la proposta, 6 deputati hanno votato contro e 10 si sono astenuti. Anche la polizia e l’esercito del paese si sono schierati con il legislatore.
Poco dopo le forze dell’ordine hanno arrestato il presidente peruviano Pedro Castillo con l’accusa di ribellione e abuso d’ufficio.
È stato anche notato che si è svolta la cerimonia di giuramento per la prima vicepresidente Dina Boluarte ad assumere l’incarico di Presidente della Repubblica.

Paula Filipe De Jesus

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