Parlare dopo, nel bene o nel male, sarebbe troppo facile.
Per questo stamattina, poche ore prima della sentenza per i processati in rito ordinario, grido con tutto il fiato “VIVA IL 9 OTTOBRE!”
Viva quella grande giornata di popolo e partecipazione.
Viva gli oltre 100.000 italiani che hanno difeso lavoro e libertà.
Viva quel Tricolore che si è innalzato contro la tirannia sanitaria, l’apartheid del Green Pass e il golpe globale del Great Reset.
Viva tutti i prigionieri e i processati!
Viva tutti quelli finiti nel tritacarne di Digos, Procura e mainstream.
Viva tutti noi.
Viva i miei compagni di prigionia.
Tutti. Nessuno escluso.
Viva tutti quelli che, dritti in piedi in tribunale, hanno affrontato repressione, processi e criminalizzazione.
Viva mio figlio, ultimo prigioniero!
Viva i nostri corpi segnati dall’odio dei manganelli.
Viva i nostri lividi e il nostro sangue.
Viva i nostri polsi stretti dalle catene e dalle manette del regime.
VIVA QUELLA PENTECOSTE DI LIBERTÀ!
VIVA IL 9 OTTOBRE!
Grazie alle nostre mogli, alle nostre famiglie e a quei fratelli di lotta che mai ci hanno fatto sentire soli.
Il loro amore ha vinto contro l’odio del sistema e contro la pochezza di vili e traditori che ci hanno voltato le spalle e speravano – i nostri arresti – di “scipparci” la prima linea.
Nemici, falsi amici, regime, servi del sistema… volevano seppellirci.
Ma eravamo semi.
Semi di libertà!
Oggi e domani, come nella lotta e quel giorno in piazza, sempre a testa alta, petto in fuori, spalle larghe e occhi ben puntati verso il sole… atteggiamento chi sa di stare nel bene e nel giusto.
In ogni caso… nessun rimpianto, nessun rimorso!