(https://www.romait.it/paragone-trascinato-sul-banco-degli-imputati-dai-militanti-di-italexit.html)
Lo ripetiamo da oltre due anni… dopo il 9 ottobre e la feroce repressione contro la prima linea della resistenza, politicanti di sistema sono stati utilizzati dal regime per dividere e controllare il dissenso.
Paragone, ex (ma non troppo) sodali di Meloni e Salvini, Alemanno, Toscano, Rizzo, massoni e comunisti pentiti hanno avuto il compito di frantumare il popolo dei dissidenti.
Quel grande movimento plurale e nazional-popolare che si è opposto al golpe globale del Great Reset e all’apartheid del Green Pass andava soffocato con gli arresti e spartito tra agenti permanenti del sistema, degli opposti estremismi e della strategia della tensione.
Il dissenso aveva fatto saltare gli schemi, era riuscito ad andare oltre il 900 e lo scontro destra – sinistra.
Si era unito in un grande fronte di liberazione nazional-popolare, riunendo tutti sotto un’unica bandiera: il Tricolore.
Oggi è notizia della “fine” di Paragone e di Italexit.
Che dire?
Fuori il primo!
In attesa che anche tutti gli altri facciano la stessa fine.
Il popolo del dissenso deve tornare ad essere unito e plurale, senza dinosauri della politica intenzionati a riproporre veti, anti e schemi utili solo al regime.
Torniamo ad unire.
Unire chi è contro emergenze e guerre!
A chi crede all’indipendenza nazionale, alla sovranità popolare, alla giustizia sociale.
A chi rilancia il pensiero libero e forte al pensiero unico e debole dominante e moralmente decadente!
Per la Patria!
Verso Libertade!
Smettiamola di farci la guerra fra forze del dissenso, e cerchiamo di collaborare: la gente vuole compattezza e coesione.
Smettiamola con il fuoco amico, e cominciamo ad andare d’accordo fra forze antisistema.