No. Non è una barzelletta.
È successo a Roma.
La Capitale dell’emergenza abitativa, ma anche degli sfratti e della repressione.
Tanto la smania di sgomberare che ieri le forze di polizia hanno buttato giù una porta sbagliata… quella del Questore di Roma Carmine Belfiore.
Magari tra una risata e una presa in giro potrebbe uscire qualcosa di buono…
Il Questore di Roma per qualche secondo ha potuto comprendere cosa significa sentirsi violare la propria intimità, vedersi buttare giù la porta di casa, provare quella sensazione di sconforto, umiliazione e sconfitta che provano migliaia di romani quando subiscono uno sfratto.
Magari lo stesso Questore potrebbe comprendere che è tempo di calarsi nei territori e parlare col popolo, di non farsi condizionare da media e politica, da vecchie e scoperte logiche.
Caro Belfiore a Roma non esistono più quartieri rossi o neri, né chi prova ad inserirsi, né “guerre tra poveri”.
Lei e la sua Polizia siete rimasti indietro di mezzo secolo.
A Roma, come ha potuto provare, seppur per errore e per pochi minuti, esistono le emergenze sociali, quelle sì vere e profonde, i dominati e i dominanti, gli sfruttati e gli sfruttatori.
Ci pensi bene prima di fare divieti, prescrizioni e limitazioni.
Il Popolo romano non ha bisogno di vecchie logiche e “strategie della tensione”, ma di attivismo, partecipazione e partecipazione dal basso.
Siamo oltre il 60% degli italiani che non vota più, lontani dai vostri palazzi del potere e non raccontati dai salotti del mainstream.
https://roma.repubblica.it/cronaca/2023/04/08/news/sfratto_casa_questore_carmine_belfiore-395342461/