Sabato la Cgil scende in piazza.
Non contro la guerra, non contro l’agenda Draghi-Meloni, non contro la crisi sociale.
Il sindacato scende in piazza per l’antifascismo!
Landini e la triplice, invece di chiedere perdono ai lavoratori per aver sostenuto l’apartheid del Green Pass e aver svenduto operai ed italiani a Draghi, continua ad avvelenare il popolo con il più infame e viscido antifascismo, solito e stucchevole scudo delle sinistre quando devono coprire pochezze, tradimenti e sconfitte.
Noi siamo per superare il 900 e le ideologie del secolo scorso per un fronte popolare e plurale, inclusivo e rivoluzionario, resistente e dissidente, pronto a dire no alla guerra, alla Nato, alla UE, ai regimi di emergenza, al caro vita e al caro bollette.
Ma in primis siamo per superare la logica degli “anti”, soprattutto dell’antifascismo, veleno che tanto male ha fatto all’Italia e che ancora continua a devastarla.
Dietro l’antifascismo della Cgil si nascondono gi abbracci con Draghi, i manganelli contro i dissidenti, il tradimento contro i lavoratori.
Questa è la verità.
Per questo, oggi come un anno fa, gridiamo Lavoro e Libertà contro il sistema e i suoi sindacati venduti.
Ed innalziamo la bandiera tricolore simbolo di unità popolare, pace e giustizia sociale.
Queste sigle “sindacali” rappresentano una clientela non piu’ in grado di essere credibile.Si sono arricchiti attraverso la burocrazia che i loro partiti creavano di volta in volta per complicare la vita del “comune mortale”.E’ pericoloso per il mondo del lavoro essere rappresentati da persone inefficenti e con scarsa creativita.Canteranno quella canzone che la Pausini non ha voluto cantare,cercando l’odio del passato nella loro psicotica insofferenza verso “L’altrui pensare”,Poi arrivera la DeLorean e li riportera nel 2023.