Un anno dopo, ancora Landini…
Il segretario generale della Cgil, becchino dei lavoratori, protetto dai moderni Mastro Titta della Questura e della Digos, quello dell’abbraccio con Draghi, l’immagine simbolo del tradimento dei sindacati
Sabato 8 ottobre, un giorno prima di quel 9 dell’anno scorso, quando oltre 100.000 italiani manifestarono per il lavoro e la libertà e contro l’apartheid del Green Pass, Landini e la Cgil manifesteranno a Roma.
Forse contro la guerra?
Per la pace?
Magari contro Draghi e il draghismo della Meloni o
contro la Nato che sta scatenando un conflitto mondiale?
Forse contro il caro bollette, la carestia e il gelo che sono alle porte?
Niente di tutto questo.
La Cgil scende in piazza contro il fascismo…
Avete capito bene.
Contro il passato, contro qualcosa che non esiste e che di certo non è esistito un anno fa a Roma!
L’unico elemento fascista presente il 9 ottobre di un anno fa è quel 419 , reato introdotto dal Ministro del ventennio Rocco, con il quale sono stati arrestati e processati i resistenti.
Ancora una volta Landini dimostra di essere il becchino dei lavoratori che, invece di difendere il popolo, prova a strumentalizzare “120 secondi” di un anno fa, dimenticando il dramma che vivono i lavoratori italiani.
Landini, un anno dopo, dovrebbe chiedere perdono agli italiani per aver accettato l’infame carta verde, per avere sostenuto il ricatto “o ti vaccini o non lavori e non mangi”, per aver abbracciato il banchiere Draghi, lo speculatore del Britannia, l’usuraio della Bce!
Landini dovrebbe, un anno dopo, vergognarsi per essersi accanito contro i dissidenti, facendo il gioco di Procura e Questura, sostenendo quei moderni Mastro Titta della Digos romana.
Mentre ai dissidenti ancora viene impedito di manifestare, oppure sono ancora sotto processo, o, come Fabio, nelle patrie galere o agli arresti domiciliati, sotto firma o sorvegliati, la Cgil manifesterà contro il nulla, dimostrando di essere più nulla del nulla contro cui protesta.
Sabato 8 ottobre 2022, a Roma, sarà il festival dei becchini… i becchini con lo straccio rosso del sindacato dei padroni e dei padrini, quelli in divisa e quelli in doppiopetto.
Ma, caro Landini, gli uomini liberi e le donne libere, i lavoratori, le famiglie, quelli che avete tentato di cancellare a suon di manganellate, idranti ed arresti, quelli che avete “ghigliottinato” su media e TV, sono ancora qua.
Contro il regime e i suoi sindacati venduti, contro i padroni di ieri e di oggi, contro i padroni del mondo…
VOI CON LA TIRANNIA, NOI PER LA LIBERTÀ
Giuliano Castellino