Dopo quel giorno solo sciacalli, politicume e “dissenso controllato”.
Basta tirare fango sul 9 ottobre!
Basta bugie e menzogne su quella Piazza, la più imponente e popolare degli ultimi decenni!
Ci hanno già pensato regime e mainstream ad azzannare il collo dei dissidenti e dei prigionieri del 9 ottobre.
Ci stanno pensando toghe e gendarmi a criminalizzare la più bella giornata del dissenso…
È arrivato il tempo di dire le cose come stanno!
Dopo quel 9 ottobre – proprio grazie alla feroce repressione e alla campagna di criminalizzazione di stampa e TV – falciata la prima linea della resistenza con arresti e processi, si sono fatti vivi e avanti squallidi e tristi figuri che da un anno e mezzo tentano di strumentalizzare il popolo del dissenso.
Massoni, vetero-comunisti, missini, destri, sinistri, influencer, dinosauri della politica, rottami del 900 hanno assaltato – loro sì davvero – la resistenza.
Nonostante tutti ne parlino male, con saccenza quasi da radical-chic, questi pseudo personaggi da social e scarti della politica, continuano a parassitare sul mondo del dissenso.
Rizzo che bombardò la Serbia ed Alemanno l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia (e pure lui Belgrado!) che si riscoprono pacifisti, raccogliendo firme magari utili per le prossime europee.
Avvocati falliti, ex Rosveltiani, leoni da tastiera che continuano ad arricchirsi con follower e like.
Poi sono arrivati anche guru, santoni e maghetti…
E tutti, per dividersi il popolo del dissenso, si sono scatenati contro chi quel popolo lo aveva unito!
Unito come non mai, nel nome del Lavoro e della Libertà.
Ma l’opera di questi nostalgici degli opposti estremismi e di questi agenti permanenti della strategia della tensione non cancellano la storia.
Basta guardare le immagini (in allegato) per capire…
Quel 9 ottobre fu Pentecoste di Libertà!
La gente come noi non molla mai!
Una bandiera, il Tricolore, un inno, quello nazionale.
Perché oggi come ieri e come quel 9 ottobre NOI SIAMO IL POPOLO!