La Corte di Appello di Roma ha confermato la condanna in primo grado contro Fabio.
In primo grado, in rito abbreviato, il dissidente aveva avuto una condanna a 5 anni e mezzo per resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
Già allora la pena era sembrata spropositata…
Forse non tutti ricordano le immagini di quel giorno, quelli delle cariche violente della Polizia, dove venivano presi a pugni in faccia o a calci nei testicoli ragazzi di appena 20 anni.
Le colpe più grandi di Fabio?
Essere il “figlio” di Castellino e di aver tentato di non farlo arrestare…
Un ragazzo di 22 anni in Italia viene condannato per “reati di cuore”.
E non lo diciamo per romanticismo o complottismo, ma perché la Procura non ha mancato di rimarcare, nel chiedere la conferma della condanna di Fabio, il suo legame con Castellino, tra l’altro lasciandosi andare a toni rancorosi e pregiudiziali nei confronti di chi in questo processo non era imputato.
Per i fatti contestati sarebbe bastato vedere i video per assolvere Fabio, dove si evince chiaramente l’assenza di ogni forma di resistenza violenta.
Ricordiamo che questa condanna non c’entra nulla con il processo CGIL, ma è esclusivamente legata agli arrestati per i fatti di via del Corso del 9 ottobre a sera.
Un’altra condanna politica si abbatte contro chi osò opporsi all’apartheid del Green Pass.
Il regime non dimentica chi non ha piegato e non piega la testa!
Mentre ormai tutta Italia viene a conoscenza del bluf della pandemia, delle gestione criminale e terrorista del Covid, dei piani del capitalismo terapeutico e degli effetti collaterali del vaccino, le toghe di regime continuano a chiedere galera e repressione per chi chiedeva libertà, lavoro e verità.
Grande solidarietà a Fabio, con l’invito ( rivolto innanzitutto a me stesso) a non dimenticare ciò che avvenne quel 9 ottobre di ormai quasi 2 anni fa…..! nell’unico modo possibile ritornando nelle piazze e nelle strade…..di Roma e d’Italia