Quello che avevamo da dirci ce lo siamo detto senza perifrasi e prasspochismo politichese.
Ora però il “derby della dissidenza” sta diventando stucchevole ed anche noioso.
Come ITALIA LIBERA abbiamo scelto di volare alto e non farci coinvolgere in questa diatriba elettorale, tanto meno nello scontro “voto – non voto”.
Abbiamo lanciato un manifesto con i nostri SETTE PUNTI e su questi rilanciato una PROPOSTA di lotta di resistenza unitaria, con forze eterogenee, capaci di fare sintesi nell’opposizione al golpe globale del Great Reset.
I milioni di italiani contro le restrizioni sanitarie e le nuove emergenze, nel nome delle quali si continuano a ledere libertà personali e popolari, non vogliono liti e divisioni.
Noi questa unità la vogliamo ritrovare nelle idee e nelle proposte di dissenso.
Per questo oggi, soprattutto dopo gli sviluppi del processo sui fatti del 9 ottobre, scriviamo direttamente ai tre leader dei tre partiti più rappresentativi “nella base” del fronte anti sistema.
Oltre le battaglie che ormai ci uniscono crediamo siano importanti altre rivoluzionarie proposte:
- Riconversione del reddito di cittadinanza in reddito di maternità.
Euro 1.000,00 (mille/00) a figlio, dal momento del concepimento alla fine del ciclo degli studi; - No al Pnnr e al piano di resilenza! Basta usura e finanza. Tornare a stampare moneta ed uscire dall’UE;
- No alla Transizione ecologica!
Poi… Giuria popolare sul fronte giudiziario, attuazione dell’art. 46 della Costituzione per le aziende in crisi.
Infine: amnistia per tutte le cartelle esattoriali, i protestati e i debiti con lo Stato.
Uscire dal post umanesimo e – abbracciando il messaggio di Monsignor Viganò – costruire una grande alleanza anti-globalista, pronta a riconquistare il futuro.
Da qui fino al 25 settembre la dialettica su questa campagna elettorale verrà spostata esclusivamente sui temi, le proposte e i valori, lasciando agli altri il gioco della sterile ed inutile polemica.
La gente come noi non molla mai!
di Giuliano Castellino