Buon giorno caro lettore de L’ITALIA MENSILE,
il dramma dell’aborto, quello che Madre Teresa di Calcutta senza mezzi termini e con voce decisa definì “il più grande distruttore della pace”, continua a mietere vittime nel nostro paese dal 1978.
Ogni anno sono migliaia i bambini che, custoditi nel grembo materno al riparo dai pericoli esterni, non riescono a vedere la luce perché, proprio in quello che dovrebbe essere il loro nido sicuro, vengono barbaramente uccisi.
Penso converrai con me che è giusto parlare di dramma ma che in realtà sarebbe meglio parlare di “drammi”: quello del bambino, che anche se presente, anche se con un cuore che già batte, viene eliminato; quello della mamma, che viene convinta che non ci sia niente di male a liberarsi della Vita che porta in sé; quello della società, che accetta e alimenta una narrazione distorta e illusoria sulla fantomatica “libertà di scelta” delle donne.
Non se ne sente parlare abbastanza, né in televisione, né sui giornali, né sui social media. Eppure gli aspetti negativi che porta con sé l’aborto sono chiari a molti di noi.
“Un Cuore che Batte” è un’iniziativa che cerca di andare in questo senso e di formare le coscienze su ciò che avviene nel momento di un aborto.
Ti abbiamo già scritto di questa proposta di legge, ma lascia che ti ricordi di cosa si tratta: nella legge 194 del 22 maggio 1978 viene introdotto il comma 1-bis che così recita:
«Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso».
“Un Cuore che Batte” mira a creare maggiore consapevolezza nelle donne che hanno fatto una scelta difficile, scelta, per altro, fatta spesso senza trovare altre valide alternative.
Andare a firmare per questa iniziativa significa cercare di prevenire i drammi che causa l’aborto.
Per dare il proprio consenso a questa proposta di legge di iniziativa popolare è necessario seguire i seguenti passaggi:
Vai presso il tuo Comune di residenza;
Richiedi il formulario specifico per la proposta di legge “Un Cuore che Batte”;
Compila il formulario e firma.
Ti ricordo che non si tratta di una petizione lanciata direttamente da noi.
Noi stiamo sostenendo questa mobilitazione in quanto da sempre contro l’aborto e attivisti Pro Life!
È fondamentale in questo momento storico far sentire la nostra voce, quella di un popolo pro life attivo, battagliero e senza paura, che cerca di cambiare lo stato dei fatti.
Possiamo cambiare la realtà oggi stesso, possiamo essere noi stessi, tu ed io, tutti noi, parte del cambiamento.
Non perdere tempo e vai a firmare!
Grazie per tutto ciò che fai.
Giuliano Castellino e tutta la redazione e la comunità militante de L’ITALIA MENSILE.
Maggiori informazioni
Link al sito dell’associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita”: https://www.oraetlaboraindifesadellavita.org/