La Corte Costituzionale, stabilendo che le vaccinazioni possono essere rese obbligatorie per legge, ha affermato il primato dello Stato sulla persona di ogni cittadino.
Era stato sempre ritenuto che la Costituzione, sancendo il principio della supremazia dell’individuo sull’autorità, avesse prescelto e posto a suo fondamento, la assoluta, naturale e insopprimibile libertà della persona di disporre del proprio corpo e quindi di vivere, di morire, di prostituirsi, di consentire la donazione di organi, e via dicendo.
Il tutto nel quadro della garanzia inviolabile della libertà morale.
La Corte Cistituzionale non ha soltanto stracciato la pagina più importante, fondante e recetti a della naturalità dei diritti dell’uomo, ma ha sconvolto un cardine della libertà.
La Costituzione più bella del mondo mostra di non reggere all’infamia del potere politico di cui pure la Corte Costituzionale è espressione ed è quindi necessario intervenire sulle norme che la costituiscono per impedire che aberrazioni come quelle contenute nella sentenza di due giorni fa non abbiano a potersi verificare.
Segnalo che il responso incredibile della Corte deve essere appreso non come qualcosa che restringa i suoi venefici effetti sulla singola questione, ma rappresenta veramente un autentico terremoto culturale rispetto alla concezione dei rapporti tra cittadino e Stato con esplicita negazione delle radici di un sistema democratico basato sui diritti dell’uomo.