di Fabio C. Maguire
Il Parlamento Europeo ha approvato la proposta di regolamento “ASAP” della Commissione, volta a sostenere lo sforzo bellico ucraino attraverso un aumento della capacità produttiva dell’industria militare comunitaria.
L’obbiettivo preposto sarebbe quello di consegnare oltre un milione di pezzi al regime di Kiev entro i prossimi dodici mesi, sostenendo contemporaneamente i paesi europei tramite un programma di rifornimento militare.
L’introduzione di misure specifiche e un finanziamento di 500 milioni di euro mirano ad incentivare la produzione dell’industria pesante europea per far fronte alla costante e reiterata carenza di munizioni per Kiev.
La Commissione si impegnerà a monitorare le variabili del conflitto, individuando le necessità strategiche per “la difesa nazionale ucraina”.
Il piano sarà attuato stanziando anche i fondi del PNRR con l’Unione Europea che utilizzerà per la prima volta dalla sua fondazione il suo bilancio per la produzione di armi.
L’approvazione del progetto, infatti, rappresenta un passo significativo verso l’utilizzo del bilancio dell’UE per scopi di difesa, nonostante i trattati comunitari vietino tecnicamente “le spese derivanti da operazioni con implicazioni militari o di difesa”.
A tal proposito, il voto del Parlamento rappresenta una violazione, unica fino ad oggi, dell’articolo 41 del Trattato dell’Unione Europea che vieta espressamente che le spese derivanti da operazioni militari o di difesa siano a carico del bilancio europeo.
Contemporaneamente, Washington ha presentato e approvato un ennesimo pacchetto di assistenza militare, stanziando complessivamente 300 milioni di dollari.
Sulla questione è intervenuto l’ambasciatore del Cremlino negli States, Anatoly Antonov, che ha osservato come il nuovo pacchetto alimenti di fatto il regime marcio di Kiev.
“Le autorità parlano ancora una volta con orgoglio di fornire assistenza finanziaria e un’altra partita di materiale ai loro folli fantocci di Kiev.”
Antonov ha proseguito criticando il tentativo americano di “incitare i satelliti europei a limitare lo sviluppo tecnologico della Russia con ulteriori barriere commerciali.”
“Questo avviene, ha spiegato il diplomatico, dopo una serie di attacchi terroristici da parte dei protetti statunitensi a Mosca.”
“Invece di chiamare in causa Zelensky, Washington sta dimostrando indifferenza per i crimini dei banderiti.”
Infine ha concluso sminuendo la retorica americana della non interferenza nelle operazioni militari ucraini, ribadendo come “le dichiarazioni pubbliche della Casa Bianca, che affermano di non sostenere gli attacchi di Kiev nel cuore della nostra Madrepatria, non valgono un centesimo.”
Venendo Kiev sistematicamente finanziata e consigliata da Washington e Bruxelles non convince l’idea della loro non interferenza e collaborazione.
L’Europa, inoltre, viene spronata metodicamente a fornire e sostenere militarmente l’Ucraina al solo fine di accrescere la dipendenza, in termini economici e militari, dagli Stati Uniti d’America.
Le casse dell’Europa si svuotano mentre le tasche degli USA si riempiono.