Qualche giorno fa ho scritto queste due cose:
- Ci avete fatto caso?
Hanno incaricato il loro apparato propagandistico-mediatico di infilare in maniera surrettizia dei nuovi termini nel nostro immaginario collettivo.
La new entry più gettonata in questo momento è il termine blackout.
Hanno cominciato l’anno scorso, verso settembre, con Giorgetti e ora stanno lentamente aumentando il ritmo del tam-tam.
Qualche personaggio particolarmente fantasioso ha addirittura buttato lì l’obrobrio linguistico “pandemia energetica”.
L’obiettivo ovviamente è quello di stimolare il nostro cervello a fare collegamenti, ad introiettare la prossima emergenza, per fare in modo che al momento opportuno si percepirà il tutto come inevitabile e le soluzioni come necessarie.
Lo ripeto, comprate scatole di candele, il prossimo inverno sarà lungo, freddo e… Buio. - Sono mesi che politici e organi di informazione paventano razionamenti nell’utilizzo dell’energia e possibili blackout. Il tutto condito da una strana pubblicità subliminale che sta invitando al consumo di insetti e di cibo di sintesi.
Il sabotaggio dei due gasdotti potrebbe essere solo la prima di una serie di azioni che condurranno verso i razionamenti e i blackout.
Ecco, ora collocateci in mezzo questa notizia:
Putin «potrebbe bloccare internet in Europa» tagliando i cavi sottomarini. L’allerta degli analisti: «Blackout devastante»
Secondo gli esperti l’attacco al gasdotto North Stream ha “sbloccato un nuovo fronte della guerra”