Diego Fusaro
Vicinanza e affetto alla ONG di Casarini da parte di Bergoglio.
Ne dà notizia, tra gli altri, “Il giornale”.
Chi sia Casarini è forse superfluo ricordarlo.
È il no global mutatosi in new global, il comunista trasformatosi in imprenditore liberal.
E adesso in alfiere delle ONG.
Un paladino della odierna new left ultraliberista e postmarxista, non più rossa ma fucsia e arcobaleno, amica del capitale assai più che dei lavoratori.
Bergoglio sostiene appieno le ONG e dunque anche Casarini, al quale fa pervenire il suo affetto. Ed è anche chiaro perché.
Abbiamo provato a chiarirlo nel nostro studio “La fine del Cristianesimo”: la neochiesa liberal-progressista di Bergoglio porta a compimento il processo di evaporazione del Cristianesimo e, in maniera convergente, diviene semplice grancassa del pensiero unico politicamente corretto di completamento dei rapporti di forza del tardo capitalismo.
Il politicamente corretto si dispone così anche nella inedita figura del teologicamente corretto di Bergoglio, nella sua religione del nulla, chiusa alla trascendenza e al sacro e aperta ai temi del globalcapitalismo.
Tra i quali appunto spiccano le frontiere aperte e la libera – si fa per dire – circolazione di merci e di persone mercificate in funzione dei processi della valorizzazione del valore.
Per questa cagione, il turbocapitalismo ama tanto l’immigrazione di massa, cioè braccia a basso costo con le quali estrarre plusvalore e abbassare in generale i costi della forza lavoro.
Il discorso di Casarini e di Bergoglio ovviamente risulta perfettamente complementare al pensiero unico della globalizzazione neoliberale, che non per caso celebra entrambi a reti unificate.
Per ribadire l’ovvio, il nemico non sono i migranti, ma la classe padronale no border che propizia l’immigrazione di massa per tutelare il proprio profitto senza confini e che, per farlo, si avvale del discorso politicamente corretto della celebrazione dell’immigrazione di massa come ottava maraviglia del mondo.