di Giuliano Castellino
La legge elettorale ha falciato “la zizzania” dal fronte del dissenso.
Noi ci chiedemmo…
“Allora i servi andarono dal padrone e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio” [Matteo 27/30]
Noi abbiamo atteso il tempo della mietitura…
Di 13 simboli quasi tutti sono spazzati via…
Le “liste truffa” che volevano presentarsi senza raccogliere firme, cioè senza aver un minimo di attivismo, struttura e consenso popolare.
Quelli che aspiravano ad essere “grandi” ed erano di fatto arrivisti funzionali alle sistemiche di regime.
Adesso questa pletora di “sopravvissuti” si reinventano nel “fronte dell’astensionismo”.
Altri ancora ci credono davvero e con il massimo rispetto e convinzione portano avanti da tempo questa posizione.
Oggi dopo aver compreso che “capi e capetti” non sono all’altezza del popolo della resistenza, preso atto che la maggior parte dei candidati sono infiltrati con “green pass e mascherine tricolori”… “ex leghisti o fratellini a seconda dei vantaggi”, mai visti in piazza in questi 30 mesi, è arrivato il tempo di VOLARE ALTO!
La resistenza, quella vera, che combatte da 30 mesi, rifiuta il pollaio dei truffatori e dei parvenues.
Noi che della vera ed autentica resistenza siamo i portabandiera… a questo “derby del dissenso” non intendiamo giuocare.
La nostra unica maglia è azzurra come il cielo di questa nazione… ed alto in questo azzurro cielo sventola il Tricolore della Patria.
Non ci prestiamo, pertanto, né a sterili ed inutili polemiche, né al gioco di chi si finge “duro e puro”.
La Resistenza, unitaria, plurale, anti-ideologica, che supera la stagione del ‘900, popolare e rivoluzionaria è molto di più di una campagna elettorale e non si farà né ferire, né dividere da queste elezioni.
“In bocca al lupo” ai veri dissidenti candidati che hanno condiviso con tutti noi 30 mesi di piazze e di lotte.
Massimo rispetto per chi – in buona fede – invita al non voto!
Avanti tutta per la ricostruzione di un fronte unitario del dissenso che dal 26 settembre possa essere l’unica opposizione al peggior governo della storia d’Italia.
Il fronte del dissenso ha bisogno di unità e di tutto il suo popolo.
Di ogni sua forza ed energia, di quella PENTECOSTE DI LIBERTÀ che già in alcune occasioni ha dimostrato di saper vincere!
Di fronte a Noi non abbiamo un voto, abbiamo un regime pronto a dominarci sulla scia della tirannia delle emergenze.
Di fronte a Noi abbiamo acqua privatizzata, Pnrr, resilenza, identità digitale e guerra.
Di fronte a Noi abbiamo una crisi sociale ed economica senza precedenti e una dittatura ecologica più feroce di quella sanitaria.
I globalisti stanno spingendo sull’acceleratore, la Resistenza ed il dissenso non possono beccarsi come galli nel pollaio…
Esse devono volare alto… come aquila sopra le vette!
La gente come noi non molla mai!