L'Italia Mensile

Barcellona rompe con Tel Aviv: “Che si fermi il massacro del popolo palestinese.”

di Fabio C. Maguire

La città di Barcellona ha interrotto le comunicazioni e i rapporti con Tel Aviv.

La prima cittadina Ada Colau ha accolto le richieste dei cittadini che si sono mobilitati per sensibilizzare l’opinione pubblica sul massacro pluridecennale del popolo palestinese.

Oltre 100 gruppi per la difesa dei diritti hanno insistito sull’immediata interruzione dei legami con Israele e hanno esortato la giunta a condannare i “crimini di apartheid contro il popolo arabo.”

La sindaca ha inviato una lettera al neo-premier israeliano Benjamin Netanyahu chiedendo che la politica discriminatoria e repressiva nei confronti della comunità palestinese si esaurisca, ribadendo il proprio sostegno alle organizzazioni che lavorano per la pace.
Dinanzi all’indifferenza internazionale “noi non possiamo tacere” ha detto Colau, ritenendo che il governo di Tel Aviv stia “pienamente violando gli obblighi imposti dal diritto internazionale” e concludendo che i rapporti verrano ri-instaurati solo quando le “autorità israeliane porranno fine alle violazioni e alle violenze.”

La lettera arriva proprio dopo poche settimane l’ultimo raid in un campo in Cisgiordania che portò alla morte di nove persone, tra cui una donna anziana.

Il Comitato nazione per le sanzioni ha gradito notevolmente l’iniziativa di Colau, dichiarando come “Barcellona sia la prima città a sospendere i rapporti con Tel Aviv in solidarietà con il popolo palestinese, una mossa che ricorda gli storici consigli comunali che hanno aperto la strada alla riduzione dei legami con il Sud Africa dell’ apartheid.”

Un primo piccolo ma coraggioso passo contro il terrorismo della stella a sei punte è stato compiuto e ci si augura che altre città possano prendere esempio dallo spirito combattivo della gente barcellonese.

In Palestina uomini, donne e bambini continuano a morire sotto i colpi dei soldati d’Israele, non si può rimanere più indifferenti davanti a tale sofferenza e dolore.

Un segno importante per tutte le mobilitazioni che partono dal basso. Anche le basi possono portare vittorie importanti.

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