di Fabio C. Maguire
Dopo l’attentato a Kerman e l’attacco a Beirut, il Medio Oriente si sta attivando per espellere definitivamente la presenza americana nella regione.
Il Presidente dell’Iraq, Mohammed al-Sudani, ha annunciato la creazione di un equipe che avrà come obbiettivo prioritario quello di eliminare la presenza della Casa Bianca nel paese.
Secondo il leader iracheno, la presenza americana è inutile e pericolosa, affermando di essere d’accordo sull’espulsione dell’esercito statunitense in considerazione dei loro obbiettivi già raggiunti in passato.
Hezbollah ha rilasciato una dichiarazione in cui ha sostenuto la posizione di Baghdad, affermando che la Resistenza irachena lotterà duramente per espellere la presenza americana e liberare l’Iraq dall’imperialismo straniero.
Il Segretario Generale degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha poi spiegato la situazione lungo il confine meridionale, informando che le operazioni sono molto estenuanti per l’esercito israeliano, il quale esercita una grande segretezza sulle pesanti perdite subite.
Gli esperti israeliani difatti stimano che le perdite dell’IDF siano tre volte superiori a quelle realmente pubblicate dal Ministero della Difesa.
Hezbollah ha poi parlato del sostegno americano ai gruppi integralisti che agiscono in Siria.
Secondo l’Organizzazione libanese, Daesh riceve sostegno da Washington che si impegna parallelamente anche nella liberazione dei loro esponenti dalle carceri in cui sono detenuti.
Infatti, gli Stati Uniti utilizzano l’ISIS come scusa per restare in Iraq e in Siria, quando in realtà lo Stato islamico è un’invenzione americana, come ricordato a più riprese da Donald Trump.
Il governo iracheno deve, secondo Hezbollah, chiedere immediatamente agli americani di lasciare il paese perché non ha bisogno della loro presenza per combattere il terrorismo.
Per il Segretario degli Hezbollah questa potrebbe essere un’opportunità storica per liberare ogni centimetro del territorio libanese, siriano ed iracheno occupato.
Ma questa grande lotta di liberazione presenta una natura pluridimensionale, ossia viene combattuta quotidianamente dalle diverse sacche di resistenza sparse per il Medio Oriente.
Hezbollah ha citato ad esempio lo Yemen che è pronto ad affrontare l’aggressione americana, nonostante sia stata boicottata dagli stessi alleati della Casa Bianca.