“La Corte non recepisce nessuna delle osservazioni della difesa degli Avv.ti Trisciuoglio e Richichi, confermando in toto le sentenze di primo grado dei giudizi in abbreviato. Non tenute in conto nemmeno le nuove prove ammesse nonostante lo sbarramento del rito abbreviato.
La Corte si appiattisce come i giudici di primo grado sulle tesi della Procura subendone palesemente l’influenza con un verdetto ancora una volta “politico” che mortifica il diritto.
Tocca adesso alla difesa confidare nei giudizi in corso con il rito ordinario e nella Cassazione per dimostrare la insussistenza del reato di devastazione.
Di certo non finisce qui una battaglia di civiltà giuridica.
La lotta continua e richiederà un sacrificio assoluto da parte della difesa.
Magra consolazione il ridimensionamento, in verità assai importante, delle pene di Toia e Savaia difesi dagli Avv.ti Trisciuoglio e Richichi: 18 mesi in meno al primo che passa da 7 anni e 2 mesi a 5 anni e 4 mesi, 8 mesi al secondo che passa da 6 anni a 5 anni e 4. La vera sconfitta di questo processo, ad ogni buon conto, a parere dell’Avv. Trisciuoglio non è nella sentenza il cui verdetto probabilmente era prevedibile e di cui si attenderanno le motivazioni per recensirla, ma nella totale disunità delle difese.
Gli imputati hanno agito in base a logiche egoistiche separando i profili delle responsabilità personali così delegittimando l’enorme potenziale di diritto che il caso offriva in una logica di gestione unitaria del processo dal punto di vista fattuale anche nell’ambito del processo abbreviato.
La Vittoria che ci sarà in punto di fatto e di diritto è solo rimandata!”.
Così la nota dell’Avv. Nicola Trisciuoglio, difensore degli imputati di Toia e Savaia.