Giuliano Castellino
Dopo Francia, Germania e Romania, blocchi e presidi in tutta Italia contro il Green deal e la cancellazione degli sgravi Irpef.
La protesta sembra essere contro Bruxelles e Davos… non solo per la categoria.
Per questo gran parte del popolo sta sostenendo la mobilitazione di contadini e allevatori.
Il coordinatore della protesta Danilo Calvani (C.R.A.): “Dieci anni fa Meloni e Lollobrigida venivano ai nostri presidi e ci dicevano che avevamo ragione, poi si sono messi con la Coldiretti”.
In questo fine settimana i trattori hanno bloccato l’Autostrada del Sole ed il Casello di Orte, a pochi chilometri dalla Capitale: “Siamo pronti ad arrivare fino a Roma”.
La rabbia è il rumore dei trattori fatti girare senza sosta intorno alla rotatoria davanti al casello dell’A1.
Più di cento mezzi schierati contro l’Europa e il governo.
Lunghe colonne in tantissime città agricole italiane.
In Veneto il presidio diventa sempre più grande.
Anche Piemonte, Emilia Romagna e Toscana ingrossano le file dei mezzi in rivolta.
A Latina e Frosinone cose lunghissime.
Il sud è in mobilitazione da giorni.
Si innalzano i tricolori e si odono il rombo dei cingolati dei trattori… il popolo della terra, sostenuto da tutti gli italiani, non mollano e lanciano una sfida al governo, all’Unione europea e alle follie green.
L’Italia è con i suoi agricoltori.
L’inno di Mameli sta unendo dissidenti e resistenti.
Sovranità popolare, indipendenza nazionale e giustizia sociale sono sempre le parole d’ordine che animano le piazze e le mobilitazione degli ultimi anni…