Di Fabio C. Maguire
L’approvazione della riforma pensionistica del Consiglio costituzionale non ha arrestato il maremoto di proteste che continuano a susseguirsi nelle maggiori, ma non solo, città transalpine.
In attesa del primo maggio, data in cui è stata annunciata una vasta manifestazione eccezionale, le mobilitazioni sindacali non si sono esaurite ma anzi perdurano e assumono i tratti di una vera e propria rivoluzione.
Le proteste, inizialmente articolate in marce e blocchi stradali e ferroviari, hanno subito una trasfigurazione che dai semplici scioperi di piazza delle prime settimane si sono convertite in una vera e propria lotta al potere e alle sue istituzioni reggenti e rappresentanti.
La battaglia che si combatte da oltre un mese per le strade francesi non concerne esclusivamente la riforma delle pensioni ma si inserisce, attraverso un percorso graduale, in un quadro di lotta molto più ampio, orientato verso una critica sistemica e profonda all’intero sistema che trova sostanza proprio dall’impiego di determinati provvedimenti legislativi, come il testo normativo del presidente Macron, volti ad accentuare la disparità sociale nonché a incentivare e sostenere lo sfruttamento.
Il sistema in questione è quello capitalistico.
Non sorprende infatti come nelle ultime giornate siano stati bersagliati palazzi o strutture strettamente connessi a identità istituzionali del capitale.
La marcia del 20 aprile, nata spontaneamente da centinaia e centinaia di persone radunate alla Gare de Lyon, si è diretta verso il quartiere affaristico di La Defens, nel quadrante occidentale della Ville Lumiere, raggiungendo la Borsa europea Euronext.
L’atrio dell’edificio è stato occupato da un folto gruppo di manifestanti, composto perlopiù da ferrovieri ma accompagnati anche da altri aggregati di lavoratori, i quali hanno intonato canti e sventolato bandiere con sopra le sigle sindacali.
Il blitz si è concluso verso le ore 13 e non ha avuto conseguenze sulle operazioni di contrattazione.
La Borsa è chiaramente un altro simbolo del capitalismo; il cuore dei mercati finanziari internazionali; luogo di speculazione delle grandi multinazionali.
Fabien Villedieu, capo di Sud Unione, ha detto all’Associare Press che tale azione mira a mostrare dove sono i soldi. Le multinazionali nono sono mai state cosi ricche in Francia”, concludendo ricordando come il problema nazionale fosse “la distribuzione della ricchezza”.
Eventi analoghi hanno interessato la sede “ del colosso finanziario statunitense BlackRocK” e boutique del grande gruppo francese Lvmh, il quale pubblicò proprio qualche giorno prima una trimestrali con profitti record.
Il popolo francese, spinto da una coscienza di classe sempre più viva e accesa, ha ingaggiato una dura e sincera lotta, seppur momentaneamente con fulminee e rapide azioni, contro il totale complesso capitalistico giacché esso è generatore di povertà, diseguaglianza e sfruttamento.