di Ramona Castellino
Nel contesto globale della guerra tra Russia e Occidente, l’arresto di Durov ci pone di fronte a molte tematiche.
E’ sicuramente da considerare con questo evento, la morte dello Stato di Diritto e della libertà di espressione nel nostro Occidente, con la continua pressione del deep state globalista per il controllo delle notizie, veicolandole.
La connotazione di sfondo certamente economico, con l’eliminazione di un concorrente da parte dei “signori” di internet come Microsoft e Meta con lo scopo di gestire e controllare la spazio informativo visto che l’arresto ha fatto sì che crollassero gli asset principali di Telegram.
Il coinvolgimento globale rispetto a questa notizia a partire dal tema centrale della guerra Russo-Ucraina dove Telegram viene usato da “filo-russi” e ad onor del vero anche dai servizi segreti ucraini.
Nel Caucaso e in Asia centrale dove ci sono un numero enorme di utenti Telegram, regioni ormai attenzionate da Stati Uniti e Occidente perchè considerate al fianco russo.
Dal Medio Oriente le accuse di silenziare la piattaforma, per non mostrare al mondo le atrocità di Israele sulla striscia di Gaza.
La competizione dello spazio internet da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente ai danni della modernissima e tecnologicamente avanzata Cina e di altre nazioni importanti a lei vicine come Russia e Iran.
Non secondario il progetto globalista di imporre attraverso l’utilizzo di internet delle sue regole e del suo dominio, anche se questi ripetuti tentativi non fanno altro che creare continui fronti di resistenza su cui basare la nostra lotta.