L'Italia Mensile

APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA

LE ASSOCIAZIONI : ABBATTIAMO LE MURA pres. ALEX E DIRITTI UMANI di NADIA DI ROCCO

DENUNCIANO: “Il nostro sistema penitenziario imprigiona, punisce e non riabilita”!

Emergenza carceri

“L’istituzione Carceraria è priva di libertà e di diritti, un luogo di espiazione in cui il recluso assiste alla propria morte psichica e civile, dove predomina la violenza, torture e supplizi sono all’ordine del giorno, un’istituzione dove la disumanità prende il posto dell’umanità.”

Lo testimonia il risarcimento di 4700 detenuti da parte dello
Stato Italiano per trattamenti inumani e degradanti.

Per sovraffollamento in carcere l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti Umani per aver violato l’art. 3 della Convenzione del 1950: «nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti».

La sanzione detentiva comporta una limitazione, ma non privazione, dei diritti di libertà della persona; anche durante l’esecuzione di una misura limitativa della libertà, la dignità della persona dev’essere protetta.

Chiediamo l’intervento del Presidente Sergio Mattarella sull’emergenza carceri per ammonire e sollecitare il Governo in carica a trovare una soluzione imediata e incisiva per migliorare le condizioni inumane dei detenuti, per la dignità della persona.

Ricordiamo che
la funzione principale della detenzione dove essere quella di correggere il comportamento del detenuto, non attraverso la punizione, ma riabilitandolo, riclassificandolo socialmente e aiutandolo a reinserirsi nella società.

Lo status di detenuto non può portare, dunque, all’annullamento dei diritti inalienabili, ma deve preservare il diritto all’identità e all’integrità psicofisica.

La tutela della dignità umana si può ottenere solo attraverso il pieno riconoscimento dei diritti fondamentali.

La “disumanità” della pena deve ritenersi in contrasto con il rispetto della dignità umana e non può essere in alcun caso né ammessa né tollerata.

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