A tutti gli iscritti e simpatizzanti di Ancora Italia.
In questi giorni convulsi, tra repentine marce indietro (Congresso Nazionale convocato per il 26 novembre, ratificato dalla Direzione Nazionale ma poi annullato per il voto contrario sul regolamento congressuale) si continua a scrivere, che qualcuno avrebbe offerto la metà della disponibilità economica di Ancora Italia se Toscano avesse lasciato il nostro partito.
Il giorno 7 ottobre dopo la seconda riunione della Direzione Nazionale durante la quale era stata sollevata la questione di una ipotetica confluenza in ISP, non accolta, (a quell’epoca eravamo ancora in 30, oggi siamo rimasti in nove (sic..), ed emersa quella dell’incompatibilità statutaria con la carica di presidente di due associazioni politiche (art. 3 comma 11 dello statuto); In quella occasione, visto che Toscano insisteva, pur avendo visto bocciata per due volte consecutive la sua proposta, si ipotizzò che egli, confluendo a titolo personale in ISP, con altri iscritti di Ancora Italia che avessero scelto di seguirlo, che le risorse disponibili di Ancora Italia fossero divise tra i due soggetti in misura proporzionale, con richiesta preliminare di approvazione della Direzione Nazionale.
Una proposta ragionevole, onesta, giusta, senza scontri, insulti, caciara, che adesso si cerca di ribaltare.
Ognuno ha il suo stile, il suo modo d’essere e di vedere le cose.
Per parte mia penso semplicemente che le figure e la linea ideale incarnate da ISP non siano compatibili con l’idea spirituale della militanza ideale e politica alla quale abbiamo vita costituendo Ancora Italia.
Su questo piano si sarebbe dovuto importare il confronto, su quello delle idee, dei programmi, della visione del mondo, e non attraverso insulti, scatti d’ira e distorsioni sistematiche della realtà. Il tempo è galantuomo ed è evidente che la mia strada è già divisa da quella di ISP.
Vedremo se ci sarà la fusione con Italexit, altra falsità che si scioglierà come neve al sole insieme a tutte le altre. Ancora Italia non si può usare a piacimento, occorre ampia condivisione soprattutto con la base, vero nostro patrimonio invidiato da tutti.
Sul tema dei cosiddetti “infiltrati” mi permetto di ricordare a chi legge che prima fu Paragone, poi fu Teodori, poi venne Fusaro, dopo Castellino e poi gli astensionisti.
I nostri militanti sono in grado di discernere le menzogne, le scuse e le false etichette attribuite alla rinfusa ai dissidenti.
Usare le tecniche della manipolazione mediatica per capovolgere i fatti è un modus operandi al quale siamo abituati perché appartiene proprio a quel mondo che vogliamo combattere.
Mi sento di dire che qualcuno ha già perso la battaglia più importante, quella dell’onore, della verità e della lealtà, le vere basi del comune sentire ideale dei militanti di Ancora Italia, che le nostre “famiglie sul territorio” considerano più importante di contingenze elettorali e politiche che possono influenzare solo gli animi deboli e le persone ambiziose.
Credo davvero che il campo nel quale bisognerà seminare e raccogliere frutti politici, e non solo il piccolo cabotaggio elettorale, ovvero la preparazione filosofica, culturale, metapolitica, militante, veda Ancora Italia sufficientemente attrezzata per affrontare le sfide ideali che ci aspettano, il percorso è lungo, ma non ci mancano il coraggio e la forza di percorrerlo.
Che il vento delle sfide ideali possa accarezzare il volto di ognuno di noi.
Coraggio!
Mario Gallo