Sapete cosa state guardando?
È la foto del tristemente noto panfilo Britannia, la nave della famiglia reale britannica.
Su questa lussuosa imbarcazione, nel 1992, al porto di Civitavecchia, il gotha della finanza anglosassone si incontrò con i rappresentanti dell’industria, della cultura, dell’informazione e della politica italiana.
Il summit aveva come obiettivo la svendita dell’industria pubblica del nostro paese.
Mario Draghi , pupillo di Guido Carli, fu il cerimoniere di quell’infame incontro.
Quello che avvenne dopo è Storia: la più grande stagione di liquidazioni e privatizzazioni mai vista nel Bel Paese. Una roba seconda solo, guarda caso, all’Inghilterra della Thatcher.
Mi chiedete perché non abbiamo versato una lacrima per la regina Elisabetta?
O perché iniziamo così le varie analisi del voto?
Per questo.
E tanto altro.
Non subiamo nè il fascino della famiglia reale inglese – perché la guardiamo con gli occhi di italiani che non perdonano il tradimento e la svendita della propria nazione – nè quello della Meloni e delle destre italiane che continueranno a servire l’agenda Davos-Draghi.
La pietas suggerisce il rispetto per i deceduti, così come il nostro ruolo ci impone di commentare queste elezioni.
Ma, oltre questo, da noi non avrete molto altro.
Ci auguriamo che con la morte della regina quasi secolare, muoia presto anche il 900 e affondi il Britannia, con dentro Re Carlo, Draghi, gli oppressori di Civitavecchia e Davos che da oltre 30 anni stanno uccidendo popoli e affamando popoli