di Giuliano Castellino
Analizzando gli ultimi 50 anni di politica italiana vediamo che la sua geografia è stata stravolta.
Quartieri ieri rossi oggi votano a destra, regioni e paesi comunisti che hanno virato sul partito erede del MSI e viceversa.
Eppure le condizioni degli italiani in questi decenni non sono né cambiate né migliorate, anzi.
I diritti sociali sono sempre più cancellati, casa, lavoro e sanità pubblica sono finiti nel tritacarne del libero mercato e il capitalismo trionfa ovunque.
Quello che nessuno si ostina a capire è che non sono cambiati né i quartieri, né le popolazioni, tantomeno le condizioni delle famiglie e dei lavoratori…
La classe media è sparita, i proletari sono sempre di più!
Si è solo inverito il pubblico di riferimento dei politici e dei partiti.
Un tempo erano i moderati e le destre che facevano breccia su quelle che oggi chiamiamo “elettorato ZTL”, salotti e palazzi, quella che era definita “maggioranza silenziosa”.
Oggi sono le sinistre che hanno occupato questo spazio, non avendo capito però, che l’avanzata del capitalismo riduceva quella “maggioranza silenziosa” in “minoranza mediatica e di potere”.
Quella che un tempo era “maggioranza silenziosa” diventava proletariato e si amalgamava alla vecchia classe di riferimento delle sinistre, diventando quel corpo populista che oggi non vota o vota a destra.
Ma qual’è il dato che nessuna forza politica ha capito?
Che la forza non sta né a destra né a sinistra.
La forza non erano né i comunisti negli anni 70 o non lo sono le destre in questi ultimi 30 anni…
La vera forza è il proletariato!
Non chi lo ha rappresentato o chi fa finta di farlo.
Non i suoi vampiri o i suoi falsi interpreti sociali.
L’unica possibilità di riscatto per una patria è nella coscienza di classe del suo proletariato, dei suoi lavoratori, delle sue famiglie, delle sue masse dominate che decidono di riprendersi il futuro.
Destra, sinistra, tutte etichette utili al regime per dividere ed imperare!
Chi vuol parlare di proletariato?
La sinistra di Sanremo?
O la destra tutta manette, Mes e guerra?
È giunto il momento di un nuovo fronte proletario e patriottico.
Di una nuova lotta di classe che innalzi il Tricolore contro il neocapitalismo.
Se ne facciano una ragione i vecchi rottami della politica e degli anti questo e anti quello.
Viva l’Italia Libera e Popolare!