di Francesco Toscano, DSP
L’unico modo possibile per non annegare nelle sabbie mobile mobili e malmostose del generico “dissenso” consiste nel prendere totalmente le distanze da finti partiti contestativi vuoti e autoreferenziali e da finti canali “liberi” e pecorecci che ripropongono all’infinito la schiuma velenosa del grillismo.
La distanza che esiste fra Dsp e queste realtà grottesche è identica a quella che ci separa da Forza Italia o dal PD.
Non vogliamo essere mai più accomunati, neanche per scherzo, a bande di mitomani, svitati ed eterni adolescenti che non riconosciamo come interlocutori e non vogliamo come alleati.
Fino a quando nella percezione generale questo aspetto non sarà evidente faremo fatica a crescere sul piano dei numeri e della credibilità.
Mi rivolgo quindi alla nostra base: tutto ciò che non è Dsp non ci riguarda.
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Condividiamo l’analisi del Presidente di Democrazia Sovrana e Popolare.
Qualcuno potrebbe affermare che così facendo si rischia l’isolamento.
Ma oggi meglio l’isolamento per declinare una teoria rivoluzionaria che il circo visto in questi anni.
L’unico modo per legittimare politicamente il dissenso è creare una nuova dottrina politica inequivocabile (il SOVRANISMO POPOLARE) alla quale ispirare un programma elettorale chiaro (ad oggi solo DEMOCRAZIA SOVRANA E POPOLARE).
Senza questo, a nostro umile e modesto parere, si rischia di fare la fine dei cinque stelle, nella migliore delle ipotesi.
Nella peggiore di far parte del circo di cui sopra.
Redazione L’Italia Mensile.
Comunità Politica e Militante Sovranismo Popolare