di Fabio C. Maguire
Mentre l’esercito israeliano ha ripreso gli attacchi indiscriminato contro Gaza, lo Yemen parallelamente sta sviluppando una scrupolosa rappresaglia ai danni di Tel Aviv.
Dopo aver interrotto le sue attività durante la tregua raggiunta grazie alla collaborazione del Qatar, l’esercito yemenita ha rinnovato il suo sostegno alla causa palestinese con il ripristino delle attività di sabotaggio delle imbarcazioni israeliane.
Con un comunicato lo Yemen ha dichiarato di aver effettuato un’operazione di targeting contro due navi israeliane: la Bab Al-Mandab e la Number Nine.
L’esercito yemenita aveva inviato loro diversi segnali che sono stati però ignorati dall’equipaggio delle imbarcazioni.
Sana ha così preso l’iniziativa attaccando le due navi con razzi e droni, danneggiandole entrambe e per poi bloccarle al largo delle proprie coste.
Queste due appartengono a due diverse compagnie navali, una israeliana e l’altra britannica.
Anche il Pentagono ha riferito ad Al Jazeera che la USS Carney, quattordicesimo cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti, è stata bersagliata da UAV e missili provenienti dallo Yemen.
Le autorità yemenita hanno dichiarato postumo che le attività contro le imbarcazioni israeliane, e dei loro alleati, nel Mar Rosso e nel Mar Arabico continueranno finché Israele non cesserà l’aggressione su Gaza.
Precedentemente gli avvertimenti lanciati dall’esercito yemenita e dagli Houthi non erano state prese seriamente in considerazione da Tel Aviv che con indifferenza ha continuato a solcare le acque yemenite in direzione di Suez.
A seguito dell’ultimo attacco, le compagnie navali israeliane hanno stabilito di rivedere le proprie rotte al fine di prevenire situazioni analoghe.
Nel particolare, il gruppo israeliano Tsnim ha reso noto che “le linee di navigazione delle nostre navi saranno riviste dopo che due imbarcazioni sono state colpite al largo delle coste dello Yemen.”