[di Giuliano Castellino]
No alla guerra… No al Gender… No al pensiero LGBT… No all’immigrazione…
Voto a Trump e stop alle follie Green…
Utero in affitto reato universale…
A parlare non è un fascista… è Marco Rizzo!
Un tempo comunista e sodale del governo D’Alema, tanto da arrivare a sostenere e votare la guerra contro Belgrado oggi si getta nel caleidoscopio impazzito del perverso giuoco politico di accaparramento del dissenso e indossa la “camicia nera”.
Di fatto nella sua intervista a “La verità” smonta tutta la linea del Pd su migranti e diritti… e va oltre l’inimmaginabile con affermazioni degne di essere epitetate, secondo la comune vulgata del politicamente corretto, omofobe e razziste…
Delle due l’una?
O l’Uomo Marco Rizzo è un libero pensatore ancorché orgogliosamente comunista. Un compagno schietto, onesto e senza fronzoli parolai o semplicemente è in atto un mal celato tentativo di scalare quel tanto, ad oggi, disprezzato mondo del dissenso per creare nuovo spazio politico ad un movimento impantanatosi da tempo in “toscaniane” contraddizioni?
Alla luce della sua intervista Rizzo apparrebbe un politico anticonformista e non banale, pronto a combattere con forza le narrazioni sistemiche su Covid, “guerra e pace”, immigrazione, diritti LGBT… sbandierate dal Pd, ovvero il più grande movimento progressista e post comunista italiano.
Eppure nei primi due anni di dittatura sanitaria lo ricordiamo sostenere la politica sui vaccini e bollare come “fasciste” le piazze No Vax e No Green Pass.
Economia, guerra, immigrazione o adozioni gay. Oggi qualsiasi sia il tema, Rizzo, smonta con certosina puntualità le tesi del Nazareno.
Le parole usate durante la discussione del famigerato Ddl Zan stigmatizzano, dunque, una nuova linea di pensiero…
“La sinistra odierna è diventata una sorta di enorme partito radicale di massa, ovvero un’area politica totalmente liberista, affine alle grandi banche, ai grandi poteri europei, alla Nato, alla distruzione dei diritti dei lavoratori. Quasi a coprire questo tradimento, è stato centralizzato il tema dei diritti civili”.
Oggi non usa il fioretto, ma va giù a colpi di sciabola contro la segretaria del PD… “Schlein rappresenta il totalitarismo globalista e liberista. Un’arma di distrazione di massa. I motivi sono pratici: massificare i consumi, ridurre la popolazione da essere pensanti a moderni schiavi, che vivono in una gabbia, di fronte ad un computer. Uomini e donne che ricevono il cibo attraverso l’e-commerce, che sopravvivono grazie al vergognoso reddito di cittadinanza. L’utero in affitto deve diventare un reato universale. È la trasformazione di un desiderio in un diritto”.
Contro la politica sull’immigrazione della Schlein nella intervista rilasciata a “La verità” non usa perifrasi.
È intransigente nello stigmatizzare come gli sbarchi di massa di immigrati africani, la politica dell’accoglienza e le scelte di Bruxelles nulla abbiano di umanitario, ma rappresentino unicamente la sublimazione del capitalismo più estremo, la vittoria del ricco contro il povero, del potente nei confronti dell’ultimo.
“I Paesi africani vengono sfruttati dalle nazioni europee, Francia in primis. Nonostante abbiano ricchezze naturali enormi, molte persone, costrette a vivere in assoluta povertà, affrontano viaggi della speranza per giungere in Europa. Mano d’opera pronta ad accettare salari indecenti. E, così facendo, colpevoli involontari di un danno evidente ai lavoratori autoctoni”.
Rizzo ne ha anche per Landini fino ad umiliarlo con una affermazione che ha più che il meramente offensivo: “Più gli si gonfiano e meno…”
Le nuove posizioni di Rizzo sono quelle che da sempre il Pd ha bollato come “fasciste e razziste”.
Epiteti che, ovviamente, i tromboni progressisti non possono utilizzare contro Rizzo. Che, anche sul conflitto ucraino, ha una posizione così netta e perentoria, da apparire rivoluzionaria… sic!
“Sarei pronto a votare Trump, turandomi il naso. Politicamente è molto lontano dalle mie posizioni, ma è l’unico in grado di fermare questa folle guerra”.
Rizzo vede un futuro difficile per la sinistra… che secondo il sessantatreenne torinese, ha un’unica strada per tornare a prendere voti nelle fabbriche e nelle case popolari… “Va invertita la rotta. Basta cazzate su LGBT e clima. La sinistra è lavoro per tutti”.
A parole Rizzo ha indossato decisamente la camicia nera… pronto a combattere il globalismo e l’Agenda Davos…
Anche se ha dimenticato di parlare di Cina e modello cinese…
Una “piccola” dimenticanza?
Come per Alemanno ex fascista che ora vede il superamento dei blocchi ideologici… sono molti i dubbi sul caro compagno Rizzo…
Non dimentichiamo quello slogan… “Rizzo pelato servo della Nato!” urlatogli contro per il suo SI alla guerra in Serbia.
Così come non dimentichiamo la solidarietà data a Landini e alla CGIL dopo il 9 ottobre…
Come ce lo siam chiesti per il “buon” redivivo Alemanno ci piacerebbe sapere dove era il compagno Rizzo quando i governi Conte e Draghi segregavano 60 milioni di italiani agli arresti domiciliari terapeutici…
Quando prima Conte e poi Draghi a colpi di Dpcm e decreti legge imponevano lockdown, mascherine, distanziamento e multe per i disobbedienti.
Rizzo, dinosauro della politica, rientra nel giuoco della politica dopo il 9 ottobre del 2021…
Come Alemanno.
Quella strategia della tensione e degli opposti estremismi che dopo il 9 ottobre, con gli arresti della prima linea della resistenza, ha messo in campo Rizzo e Toscano a sinistra, Paragone ed Alemanno a destra viene rimessa in campo, oggi, in un pericoloso giuoco di specchi riflessi.
Quel popolo, quello del dissenso, andava diviso e controllato.
Oggi più che mai deve essere diviso e controllato… a destra ed a sinistra perché quelle barriere… quegli steccati non vengano giammai superati…
Ex comunisti… ex missini (o leghisti) trombati agli ordini del sistema sono pronti a riportare nel “recinto del regime” resistenza e dissenso.
Siete tutti invitati “Al ballo mascherato” delle celebrità…