Stefano era uno di Voi, uno di noi; Stefano era uno del popolo, nato e cresciuto per strada, romano e romanista del Tufello.
Stefano era un detenuto romano che stava nel carcere sardo di Oristano, pochi mesi ancora da scontare, pensava a ricostruirsi una vita: con sua figlia, i suoi cani, i suoi affetti, i suoi amici di sempre; sognava un futuro, Stefano, dopo mille cadute e risalite, coltivava speranze e voglia di libertà.
Tutto questo gli è stato strappato via, nel vero senso della parola…
Stefano è stato “suicidato” dentro a una cella…
E adesso, agenti, direttori, magistrati e uomini delle istituzioni vogliono farci credere che Stefano la vita se la sarebbe tolta da solo, buttandola via così a pochi mesi dalla libertà…
A Stefano la vita è stata strappata via, con le botte, con la violenza, con la viltà…
Ora vogliono strappargli via anche il diritto ad avere, lui e la sua famiglia straziata, verità e giustizia.
Con l’arroganza che solo un potere ottuso e corrotto può avere, quel potere che in troppi di noi hanno conosciuto proprio nel suo volto peggiore.
Siamo in guerra contro questo regime, perizie su perizie sono state fatte e altre ne faremo fare, non mancheranno istanze e ricorsi contro una Procura che vorrebbe archiviare il tutto come un “suicidio” privo di motivazioni.
Noi, famiglia di Stefano, noi che non abbiamo dietro né partiti né pezzi di potere, noi che abbiamo solo Roma e i romani e tutti quegli italiani semplici che conoscono l’arroganza del sistema, abbiamo adesso urgente bisogno di denaro per affrontare queste battaglie.
Servono, intanto, 2.000 euro per i prossimi giorni ed altri ancora ne serviranno molto presto, per questo facciamo appello al grande cuore dei romani, sicuri che unendo le forze possiamo affrontare e sconfiggere questo gigante di fango.
Stefano ha bisogno di Roma!
Ma tutti gli italiani hanno bisogno della verità su Stefano.
Perché quello che gli è accaduto non accada più a nessuno, mai più!
Mary Dal Corso
Sorella di Stefano