La storia che stiamo leggendo in questi giorni su social e giornali sembra incredibile.
Terribile, scioccante, diremmo imbarazzante per una nazione che è stata Faro di Civiltà, Culla del Diritto e Capitale universale del Cristianesimo.
Un disabile si trova ancora in coma, da luglio, con la mamma del ragazzo che racconta particolari che lasciano la pelle d’oca.
La mamma di Hasib: “I poliziotti l’hanno massacrato di botte, preso per i piedi e buttato giù dalla finestra come spazzatura”
La famiglia Omerovich, la madre Fatima con il marito Mehmed Alija, un commerciante di 56 anni, e la figlia 16enne Erika si stringono intorno al disabile e lanciano pesanti accuse contro la Polizia.
Il 37enne che il 25 luglio scorso è volato giù dalla finestra della sua camera da letto dopo un controllo di polizia nell’appartamento popolare che si trova nell’estrema periferia Nord della città, Primavalle, è ancora in gravissime condizioni ed ora la sua famiglia e parte dell’opinione pubblica – che sta crescendo di giorno in giorno – vogliono la verità e far conoscere a tutti cosa è successo.
Inizialmente gli agenti parlarono di un tentativo di fuga del ragazzo disabile finito con il lancio nel vuoto dalla finestra, oggi le parole dei familiari vanno in tutt’altra direzione e danno una versione dei fatti da Sud America anni 70!
Urgente stabilire la verità, perché iniziano ad essere davvero troppi i fatti di abusi e prepotenze, coperti da “spirito di corpo” e malagiustizia.
Negli ultimi 30 mesi sono aumentati i casi di abusi delle divise contro i cittadini, anche conseguenzialmente allo Stato di emergenza, nei fatti perenni, a quello che ormai potremmo definire Stato di Polizia, che ha dato un potere incredibile alle forze di controllo e di repressione.
In nome di vecchie e nuove emergenze si sono tolte libertà e diritti ai cittadini a favore di un potere estremo ed invasivo concesso alle forze dell’ordine.
Questo sta portando ad uno situazione di terrore e violenza esercitate dal regime contro quelli che ormai sono solo sudditi, arrivando ad una clima come questo che riguarda la storia di un “ultimo”, che proprio per questo motivo non va lasciato solo.
Perché iniziano sempre da chi rimane indietro e da solo.
Ma domani può toccare a tutti noi.
di Giuliano Castellino