L'Italia Mensile

A Mirko

Giuliano

Un altro pezzo della nostra famiglia che se ne va…

Una generazione di ribelli e proletari, patrioti e popolari, nati nei quartieri e nelle periferie che scelsero la Vita di Milizia e la via nazional-popolare.

Anti-borghesi eccellenza!

Ultima generazione cresciuta e forgiata nelle sezioni.

Che sapeva fare la colla con farina e soda.
Che sapeva cosa era un manico di piccone.
Che ha imparato e ha insegnato a fare i “rotoli” dei manifesti.
Che ha passato più notti in affissioni che in discoteca.
Che sapeva tutte canzoni della Compagnia e degli Amici del Vento a memoria e le cantava a squarcia gola in macchina.

Una generazione… quella che iniziò la MILITANZA negli anni 90… tutta nuova.

Una generazione di insorgenti!

Che liberò borgate e periferie dal veleno antifascista.
Che coniugò amor patrio, Comunità ed identità all’amore per il popolo, per la giustizia sociale e gli ultimi.

Una generazione che non sapeva di essere l’ULTIMO BALUARDO di un certo Stile di Vita e di una certa Visione del mondo.

Una generazione, la prima, che si è trovata a scegliere tra continuare ad ESSERE RIVOLUZIONE o affogarsi nelle acque di Fiuggi…

Quella generazione che ha conosciuto davvero la strada ed anche le patrie galere, in tempo di pace, ma di scelte anticonformiste.

Una generazione cresciuta e forgiata tra Acca Larenzia e via Domodossola.

Una generazione sempre all’offensiva, nelle strade e nelle curve, nelle piazze e nei quartieri.

Una generazione che non ha mai voltato le spalle. Di cui nessuno conosce le schiene.

E forse proprio per questo, questa generazione, seppur magari dispersa tra le varie – e a volte anche contrastanti – scelte politiche è una generazione che si vuole bene.
Davvero.

Come una famiglia.

Come figli e cugini di una grande famiglia.
Una Famiglia di MILITANTI.
Parola, questa, ormai sconosciuta.

Perché abbiamo tenuto in piedi una Visione e uno Stile.
Perché abbiamo continuato a FARE POLITICA.

A farla tra chi si vendeva e faceva carriera e il nulla che avanzava e tutto travolgeva.

Nel buio di questo nulla, soprattutto negli ultimi anni, è nato un legame, quasi sacro, di rispetto… tra “chi ancora attacca i manifesti” e chi ha dimenticato da dove siamo nati.

Dal cemento un altro fiore nero ora sorge.

Per Mirko… eja eja.

Abbraccia per noi Carlo e Fabio.
E con Sandro, Franco e tutti gli altri difendete la Sezione degli Eroi.

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