di Fabio C. Maguire
In occasione del vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shangai, tenutosi nel settembre del 2022 a Samarcanda, il presidente russo Vladimir Putin invitò il suo omonimo cinese per una visita a Mosca.
Il leader della Repubblica Popolare arriverà infatti nei prossimi giorni nella capitale russa dove, tra il 20 e il 21 marzo, si terranno incontri bilaterali volti a consolidare e a rafforzare la partnership globale sino-russa.
L’ambasciatore cinese a Mosca è intervenuto in questi giorni che precedono la visita ufficiale del capo di Stato cinese, affermando in un’intervista a RIA Novosti che “la Cina continuerà insieme alla Russia a promuovere i principi di un mondo multipolare e la democraticizzazione delle relazioni internazionali, per fornire garanzie affidabili per l’equilibrio strategico globale e la stabilità.”
Una cooperazione “schiena contro schiena con la Federazione Russa”.
Xi Jinping, in una conferenza tenuta nell’ultima settimana, ha anche informato delle direttrici politiche globali della Cina queste fondate su due iniziative: la prima inerente alla pace, alla sicurezza e la seconda correlata al ruolo della politica, ossia intesa come “una collaborazione internazionale che possa aprire una nuova prospettiva di scambi e comprensione migliorati tra popoli diversi, migliore interazione e integrazione di culture diversificate.”
Una linea geopolitica apprezzata dal presidente del Sud Africa nonché dell’Africa National Congress Ramaphosa che ha commentato così le parole del leader di Pechino: “siamo pienamente d’accordo con le proposte del presidente cinese Xi nella Global Civilization Center.”
La Russia e la Cina inoltre sono state le uniche due potenze in grado, per mezzo della loro capacità e volontà diplomatica e dialettica, di riconciliare paesi storicamente antagonisti e rivali, interagendo con essi affinché si ristabilissero rapporti che permettessero di superare vecchi rancori, è il caso di Turchia e Siria, e di Iran e Arabia Saudita.
Mosca e Pechino portano pace e prosperità dove il libero e democratico Occidente ha portato guerra e povertà per oltre ottant’anni.