È chiaramente un attacco su vasta scala, preparato da tempo e ben coordinato. Il coinvolgimento dell’Iran è evidente, Hamas e compagnia non potevano oggettivamente fare questo da soli.
Qua parliamo del prelievo presso casa sua di un generale che doveva condurre un’operazione in profondità in caso di attacco come quello odierno.
Localizzarlo e catturarlo ancora in mutande non è cosa da normali guerriglieri, senza un’intelligence adeguata che non può essere che quella iraniana.
Al di là delle posizioni di parte, dei torti e delle ragioni, è evidente che le capacità iraniane sono state sottovalutate.
E dagli israeliani, il cui Mossad incredibilmente non ha intercettato né saputo preventivamente nulla di quanto sta succedendo, e dai tanti espertoni da social e da divano sparsi per l’Italia e il mondo, per cui l’Iran sarebbe una nazione di incompetenti semianalfabeti.
Questo a prescindere dalla risposta israeliana, che sarà certamente molto pesante, come da tradizione.
Si prepara una guerra che sarà d’importanza fondamentale per l’area, che duri anni o pochi giorni.
Israele è in possesso, com’è noto, dell’arma atomica.
La domanda che tutti dobbiamo porre a noi stessi è: di fronte a un attacco prolungato che metta a rischio l’esistenza dello stato, sarà disposto a usarla?
Il punto è che non avrebbe senso farlo contro Gaza, sarebbe un rischio per Israele e un massacro di civili.
Potrebbe essere l’Iran il bersaglio di un tale attacco?
E le altre nazioni musulmane come la prenderebbero, anche se sunnite?
Ovviamente siamo in piena fantageopolitica ma viviamo in tempi straordinari e quindi dobbiamo ipotizzare anche avvenimenti che si vadano a porre ben oltre il limite dell’ordinario.