A due anni dal 9 ottobre, quando oltre 100.000 italiani gridarono “lavoro e libertà” contro l’apartheid del Green Pass, ancora repressione liberticida contro il mio assistito Giuliano Castellino.
Da oltre tre anni sottoposto a Sorveglianza Speciale con obbligo di dimora e di comunicare alla Questura di Roma sua eventuale partecipazione a manifestazioni, ancora oggi gli viene impedito di scendere in piazza.
Violando ogni evidente diritto costituzionale – “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…” – ormai assistiamo ad un vero e feroce accanimento giudiziario e repressivo.
Un altro diniego ha colpito Castellino, che sabato 7 non potrà manifestare all’evento “FREE FROM CONTROL” a Roma, Piazza Cavour.
La Questura di Roma continua a vietare piazze al mio assistito con il solo intento – discriminatorio – di soffocare il dissenso.
Faremo formalmente opposizione a questo ennesimo provvedimento liberticida.
SE DAVVERO CI FOSSE IN ITALIA UN FRONTE DEL DISSENSO CONTRO LA DERIVA INDEFINIBILE PER LA SUA POCHEZZA IMPRESSA DALLE CLASSI DIRIGENTI AD UN POPOLO E AD UNA CULTURA . il “CASO” GIULIANO CASTELLINO SAREBBE AL CENTRO di UNA CONTRO-AGENDA CHE vedrebbe al primo posto la RESTITUZIONE DEI DIRITTI CIVILI E POLITICI AL CITTADINO GIULIANO CASTELLINO……Ciò a prescindere dal giudizio che si possa dare (e che ovviamente è lecito dare) sulla storia politica di Giuliano e sulle sue posizioni attuali: poiché Giuliano è ……non….. uno dei tanti modi in cui è stata declinata la gestione del dissenso da parte di quelle che cominciano ad apparire nuove comode nicchie di nomenklatura sedicente alternativa, Giuliano Castellino è il “dissenso”