di Fabio C. Maguire
A Sochi si sono incontrati il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan.
La conversazione ha ampiamente riguardato l’iniziativa del Mar Nero, non rinnovata da Mosca, che permetteva il transito regolare di cereali ucraini.
Il Presidente Putin ha dichiarato i colloqui con il suo omologo turco si sono svolti in un atmosfera “costruttiva e professionale”, definendo l’udienza un vero successo.
Sull’accordo del grano Putin ha ribadito ciò che era stato precedentemente riferito al Forum di San Pietroburgo del 27 giugno, criticando l’ipocrisia dell’Occidente che ha utilizzato il corridoio umanitario per trasferire e contrabbandare mercenari ed armi in Ucraina.
La Russia si è impegnata costantemente ma, vista l’inottemperanza della NATO e di Kiev alle clausole dell’accordo, è stata costretta a ritirarsi.
Il Presidente Putin ha detto che la sospensione dell’iniziativa non ha influito particolarmente sul mercato mondiale; difatti le esportazioni di cerali dell’Ucraina su scala internazionale rappresentano il 5%.
La Russia sarà pronta a rilanciare l’accordo sul grano solo ed esclusivamente se verrano prese in considerazione le necessità di Mosca, nel mentre il Cremlino ha intrapreso nuove relazioni con i paesi africani che verranno prossimamente riforniti di grano a prezzo gratuito.
Vladimir Putin ha commentato l’operazione informando che sarà la Russia ad occuparsi totalmente della logistica e dei trasporti.
Circa 1 milione di tonnellate verranno commerciate attraverso la Turchia, contando sull’aiuto e il sostegno del Qatar.
Ad aver spinto la Russia ad abbandonare l’iniziativa del Mar Nero sono stati anche i reiterati attacchi ai gasdotti TurkStream e BlueStream, che trasportano gas russo in Turchia.
Secondo il leader del Cremlino, le infrastrutture sono state sistematicamente sabotate da agenti stranieri attraverso l’uso di droni lanciati dai porti ucraini del Mar Nero.
Si è discusso poi della situazioni in Siria dove, ad avviso di Putin, dovrebbero essere i cittadini siriani a determinare il futuro del paese.
“É importante che condividiamo gli approcci di base per risolvere la crisi siriana, come il rispetto della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale di questo paese. Dobbiamo partire dalla premessa che spetta ai siriani stessi determinare il futuro della Siria senza imporre alcun modello prefabbricato dall’esterno”, ha dichiarato Putin.
Inoltre, il Presidente della Russia ha affermato che Mosca sarà sempre un partner affidabile e un fornitore stabile e responsabile di gas.
Mosca intende continuare a garantire la fornitura alla Turchia e a paesi terzi e propone di istituire un gruppo di lavoro congiunto per la costruzione di un centro di distribuzione del gas.
Infine, Putin ha osservato che, discutendo dei legami economici bilaterali, i leader “hanno notato con soddisfazione la continua crescita del fatturato commerciale.”
Il Presidente Erdogan, invece, ha detto di aver discusso attentamente sull’accordo del grano, ritenendo che un nuovo pacchetto di proposte possa contribuire al suo rinnovamento.
É stato poi riferito che i leader hanno discusso su un nuovo progetto concernente la costruzione di una centrale nucleare a Sinop, in Turchia.
Per il premier turco, Ankara è disposta ad assumere la mediazione sull’Ucraina, come avvenne già nella primavera del 2022.
Infine, Erdogan, dopo aver ringraziato Putin in russo per il contributo della Russia nel far fronte agli ultimi disastri che hanno colpito la Turchia, ha dichiarato di ritenere giusta l’osservazione della Russia sulla necessità di inviare cibo ai paesi più poveri.
Le relazione tra Russia e Turchia si stanno sviluppando notevolmente secondo i due leader, bisogna proseguire su questa strada per incentivare la cooperazione e rafforzare la partnership.