UN RITRATTO DI MICHELA MURGIA LO EFFETTUA IL PROFESSOR MARTINO MORA
Michela Murgia era una donna malvagia.
Ella odiava.
Odiava la nostra storia, la nostra cultura, la nostra civilta (che definiva “patriarcali”).
Odiava la lingua italiana, struprandola orrendamente con la lettera schwa.
Odiava la Tradizione, cioè l’eterno nella storia.
Odiava la famiglia, il matrimonio, la procreazione. Odiava la vita e l’ordine naturale del creato.
Al servizio dei quotidiani del grande capitale, intingeva la sua penna nel veleno del nichilismo “woke” e persino “queer”.
Abortista, omerotica, eutanasica, nichilista fino al midollo, ebbe persino la faccia tosta di definirsi “credente”.
Persino peggio di lei sono quei falsari che, anche a destra, ne hanno esaltato il presunto coraggio. E il presunto anticonformismo, quando la Murgia, e quelli come lei, del peggior conformismo liberal-americanista sono le mosche cocchiere.
Immigrazionista, femminista, meticcista, genderista, non c’è trovata dell’ideologia americanista politicamente corretta che la Murgia non abbia fatto sua, in nome del più estremo individualismo edonista e del più luciferino soggettivismo atomistico.
Qualcuno ha perino scritto che la Murgia era contro il potere, lei che scriveva sulle prime pagine dei quotidiani degli Elkann, cioè dei massimi esponenti italici del vero potere dell’Occidente, quello del denaro.
La Murgia era un perfetto prodotto di laboratorio del sistema orgiastico-mercantile.
Quando quasi tutti i media (compresi quelli pseudo cattolici, cioè catto-modernisti) distorcono in questo modo la realtà delle cose, è il segno che ormai viviamo nella falsificazione totale del bene.
Anche l’elogio universale alla Murgia ne è eloquente dimostrazione.
Viviamo ormai nel regno della menzogna organizzata, tra la Scilla del capitale assoluto e la Cariddi della Sovversione ideologica obbligatoria. Due mostri che sono ormai inscindibilmente alleati.
Il liberalismo si è fatto totalitario.
Non ha bisogno di usare i lager o i gulag, ma il lavaggio del cervello, la manipolazione incessante, la distorsione sistematica del senso delle cose, la gogna mediatica per i reprobi.
La Murgia era una donna malvagia.
Chi l’ha esaltata è persino peggiore.